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1) Dizion. 5° Ed. .
DISCONOSCENZA.
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DISCONOSCENZA.
Definiz: Sost. femm. L'essere disconoscente; Mancanza, per lo più colpevole, di chiara conoscenza, Ignoranza: ma in tal senso è di raro uso. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 5: Vietò [nostro Signore] terrena grandezza, e la biasma a tutti, la nostra disconoscenza a conoscenza tornando.
Esempio: E Fr. Guitt. Lett. 6: Mattezza matta desnaturata è troppo a conoscere lo male, e non odiarlo. E fatti i detti piedi, ad essa (adesso) sovra essi lo piede di venire a conoscenza di bene creare dobbiamo.... Unde, diletto mio, rendete voi a voi, che voi tolto avea a voi vostra disconoscenza.
Definiz: § I. Trovasi per Malo conoscimento di sè stesso, Presunzione, e simili. ‒
Esempio: Fior. Virt. 132: E si è superbia di disconoscenza, cioè a volere più stato che non si conviene, credendo che a lui si convenga ogni cosa.
Definiz: § II. Più spesso si usa per Dimenticanza dei benefizj, Ingratitudine, e simili; più comunemente Sconoscenza. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Buzz. Tomm. 2, 249: Disconoscenza fanne assai Chi 'n fine di brasmar (biasimare) amor se 'ngrassa.
Esempio: Greg. Lett. Fed. 12 t.: Certo quella disconoscenza, la quale nega i beneficj ricevuti, suole dare alcuna turbazione.
Esempio: Plut. Vit. 144: Maggior pena aveano sofferto li Siracusani, che essi non averieno giudicato che eglino dovessero sofferire per loro disconoscenza.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 39: Quanto bene e avvisatamente fecero i Persiani, che all'ingratitudine posero pena, e il gravissimo delitto della disconoscenza con severe leggi punirono!
Definiz: § III. Trovasi per semplice Dimenticanza, Oblio, e simili. ‒
Esempio: Segner. Op. 1, 772: Legge data appunto a tal fine, che si sapessero ad uno ad uno i peccati, che erano omai passati in disconoscenza.