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1) Dizion. 5° Ed. .
ELLA.
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Dizion. 5 ° Ed.
ELLA.
Definiz: Femm. di Egli. Pronom. che nel plurale fa Elleno, ed anche, ma con forma oggi più che altro poetica, Elle. Serve ad accennare la terza persona, ma solamente come soggetto, facendo, allorchè è compimento, nel singolare Lei, e nel plurale Loro; e vale Questa donna, ed altresì Quella donna.
Deriva dal lat. illa; Lei, da illae, che i Latini usarono invece di illius e di illi; e Loro, da illorum. ‒
Esempio: Bemb. Pros. 127: Ella appresso ed Elle, che si danno alla femina, ed Elleno medesimamente, non si sono mutate altramente.
Esempio: E Bemb. Pros. appr.: Ma lasciando da parte quelle del maschio, ha ella, che voce del primo caso è similmente, Lei ne gli altri casi sempre....; ed Elle ha Loro.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 186: Questi pronomi Egli e Ella non si danno ad altro che a cose animate.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 187: Dirò anche in grazia de' principianti, che Egli ed Ella son sempre nel caso retto, e Lui e Le sempre negli obbliqui.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. appr.: Nel plurale Elle si dice anche Elleno.
Definiz: § I. Come soggetto. ‒
Esempio: Dant. Purg. 27: Ell'è de' suoi begli occhi veder vaga, Com'io dell'adornarmi con le mani.
Esempio: E Dant. Rim. 114: Ella sen va sentendosi laudare Benignamente d'umiltà vestuta.
Esempio: Petr. Rim. 2, 109: Or donde Sai tu 'l mio stato? Ed ella (Laura): Le trist'onde del pianto.... per tanto spazio Passano al cielo e turban la mia pace.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 36: Elle son tutte giovani, e parmi ch'elle abbiano il diavolo in corpo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 29: Quando ella (Doralice) venne a Mandricardo in mano.... Tacitamente avea commesso al Nano ec.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 93: Perchè ella quasi fuor di sè per una subita paura che l'assaltò, udendo ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 70: Costei [la fortuna] può, quando ella vuole favorire uno, farlo in un momento beato.
Esempio: Giord. Op. 1, 221: Ella di musica era peritissima.
Definiz: § II. Ella, nelle proposizioni interrogative, e in costrutto col gerundio o col participio, si suole più spesso porre dopo il verbo di cui è soggetto, o dopo il participio. Che se il tempo del verbo sia composto, allora Ella ordinariamente si frappone fra le due voci componenti quel dato tempo. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 3, 242: Ardendo ella,... le venne sentita una novella come al re di Francia ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 350: Essendo ella (la galea) vicina di Cicilia, si levò una tramontana ec.
Esempio: E Bocc. Amet. 34: E tanto nel cospetto della mia Dea sono graziosa, che, operante ella, i segreti oraculi di Cirra mi sono manifesti.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 113: O che so io chi m'ha più tosto morto, o' medici, o ella?
Esempio: Machiav. Comm. 164: Che dice ella? Che vuol ella? P. Pregami che, ec.
Esempio: Fag. Comm. 1, 23: Quel che non posso far io, pretendi che possa far ella?
Definiz: § III. Talora per maggiore efficacia si pospone al verbo, anche in proposizioni non interrogative, e con qualsivoglia modo di esso verbo; ma comunemente usasi Lei. ‒
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 13: Per loro parte t'ho a dire nulla, però che ti scriverà ella.
Definiz: § IV. Ella, talvolta è usato anche dopo la particella Come ella, in proposizioni comparative, che comunemente dicesi come Lei. ‒
Esempio: Nov. ant. B. 29: Se io avessi così bella cotta come ella, io sarei altresì sguardata come ella.
Definiz: § V. Serve a indicare anche cose e animali irragionevoli. ‒
Esempio: Dant. Purg. 3: E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei, s'ella s'arresta, Semplici e quete, e lo 'mperchè non sanno.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 60: Nostro Signore Gesù Cristo dice nel Vangelio: io cognosco le mie pecorelle, e elleno cognoscono me.
Esempio: Petr. Rim. 1, 103: E se la lingua di seguirlo è vaga, La scorta può, non ella, esser derisa.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 154: Le divine cose, chenti che elle si fossero,... a denari e vendevano e comperavano.
Esempio: Machiav. Comm. 188: La cosa non si risaprà; e quando ella si risapesse, egli è usanza errare, ed emendarsi.
Esempio: Grazz. Comm. 17: Bastiti che, se ella (l'avarizia) regnò giamai in corpo umano, oggi in mio padre regna.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 282: Quanto al vocabolo [preposizione] i Latini la dissero Praepositio: considerando che ella per lo più si pone avanti alla parte alla qual s'aggiugne. Perciò alcuni l'hanno voluta chiamar nella nostra lingua Preposizione; quasichè sia necessario chiamarla alla foggia di quella lingua, ond'ella deriva.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 26: Dal vedere che le cose materiali crescono e diminuiscono, e all'ultimo si dissolvono, conchiudesi che elle non sono per sè, ec.
Definiz: § VI. Ella, è adoprato come oggetto, ed anche come compimento indiretto, costruito con le preposizioni A ella, Tra ella, Con ella, In ella, Per ella, in vece di Lei, e di Loro; ma oggi non si userebbe che in poesia. ‒
Esempio: Dant. Parad. 23: Perentro il cielo scese una facella, Formata in cerchio a guisa di corona, E cinsela, e girossi intorno ad ella.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 216: Hai perduta con ella (pecunia) quella ch'io t'aveva data.
Esempio: Petr. Rim. 1, 248: E sosterrei, Quando 'l ciel ne rappella, Girmen con ella in sul carro d'Elia.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 95: Pianger l'aer, e la terra e 'l mar dovrebbe L'uman legnaggio; che senz'ella, è quasi Senza fior prato, ec.
Esempio: Cont. Bell. Man. 32: Quella mentita forma, in cui m'apparse La mia dolce nemica il giorno ch'io, Per mirar ella, me puosi in oblio.
Esempio: Ar. Orl. Fur. 1, 75: Baiardo ancora avea memoria d'ella, Ch'in Albracca il servia già di sua mano.
Esempio: Varch. Stor. 1, 175: Tanto possono più negli uomini superbi e leggieri le passioni dell'animo, che le lettere o grece o latine, delle quali era Alessandro studiosissimo, e tanto in elle esercitato, che se ec.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 4: Siccome entro uno speglio, ei scerse Ciò che là suso è veramente in elle.
Esempio: Red. Son. 8: Vide che l'uomo, assuefatto a quelle Bellezze, omai più non volgeva in elle Stupido il guardo.
Esempio: Mont. Iliad. 8, 567: Quanto a Giunon, m'è forza esser con ella Meno irato: gli è questo il suo costume Di sempre attraversarmi ogni disegno.
Definiz: § VII. Ella, usasi, con maniera presa dalla lingua spagnuola, volgendo il discorso ad alcuno, e propriamente a persona di molto rispetto, o con la quale non abbiamo familiarità, quasi si parli non ad essa, ma alla sua dignità, alla sua signoria ec.; e così quando anche il titolo della dignità è sottinteso. ‒
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 6: La qual cosa non mi pare che mi debba mettere in sì cattivo concetto di V. S., ch'ella perciò venga a credere che io le abbia dato carico ec.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 117: Avendo ella preso a farmi uomo, desidero di riuscirle.
Esempio: Vett. Colt. Ded.: Non m'è paruto anche far cosa sconvenevole a dedicarla (questa operetta) a V. E. illustrissima,... però che io ho conosciuto che Ella non isprezza punto i lavori della terra.
Esempio: Salv. Lez. 2: E sì n'accettò ella, com'io ho detto, la signoria volentieri; quantunque ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 12: Feci le sue raccomandazioni, com'ella m'avea ordinato.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 208: L'avviso, ch'ella ebbe della mia grave malattia dal sig. Bottini, ec.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 445: Sappia che il luogo che ella mi ha fatto dichiarare, è quello appunto che io aveva assai studiato prima di venire all'esame.
Esempio: Giord. Op. 2, 138: E i suoi, a' quali sì spesso Ella scrive con tanto amore di questa povera Italia,... vedessero come ec.
Esempio: E Giord. Op. 2, 252: Ella poteva anche ad un altro bisognoso e voglioso d'imparare donar la sua stupenda opera.
Definiz: § VIII. Ella, serve a designare un soggetto non espresso, ma che si ricava da tutto insieme il discorso, ed equivale a Questa cosa, La cosa di cui si discorre; ed altresì designa passione dell'animo, e simile, pur nel discorso non espressa, come stizza, collera e simili; che più comunemente dicesi La. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 8, 77: Come la donna udì questo, non le parve giuoco; ma levatasi in piè, cominciò a dire:... ella non andrà così, che io non te ne paghi.
Esempio: Machiav. Comm. 170: Oh come è ella ita bene!
Esempio: Grazz. Comm. 17: Ma, se non mi falla il pensiero, ella non andrà com'egli si crede; perchè ec.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 6: Voi che sapete fare il Segretario, Saprete dirmi ancor, s'io do nel segno. S'ella non è così, sarà al contrario.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 99: Pier Salvetti disse nel Cecco Bimbi: Po' poi, se la mi salta. Di qui è che si dice d'uno che ha preso il broncio: Ella gli è montata.
Definiz: § IX. Ella, talora si unisce, per maggiore efficacia, coi pronomi Ella Medesima, Ella Stessa. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 3, 38: Elle [le femine] non sanno delle sette volte le sei quello che elle si vogliono elleno stesse.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 55: La giovane udendo Carapresa,... non sappiendo ella stessa che ragione a ciò la si movesse, in sè stessa prese buono augurio.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 259: Quivi senza lasciargli por mano addosso ad altrui, ella medesima con sapone moscoleato e con garofanato, maravigliosamente e bene tutto lavò Salabaetto.
Definiz: § X. Talora si pone pleonasticamente per maggiore evidenza ed efficacia, anche essendo nella proposizione già espresso il soggetto. ‒
Esempio: Tav. Rit. 1, 359: La vostra grande prodezza ella mi fae grande mestiere.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 420: La novella detta per alcuno, ella è vera.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 18: La signoria reale, la quale era suta trovata e ordinata per cagione di conservare e d'accrescere il comune, ella fu mutata in superbia e in oltraggiosa signoria de' re.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 162: Carissime donne mie, elle son tante le beffe che gli uomini vi fanno.... che, quando alcuna volta avviene che ec.
Esempio: E Bocc. Laber. 79: Se non ch'ella ha in ciò voluto mostrare ch'ella sia gentile ella.
Esempio: Varch. Suoc. 2, 2: Ell'è pure una gran cosa che tutte le donne siano fatte a un modo.
Esempio: Fag. Comm. 1, 24: O anche voi avete dato il tuffo nella morte: che vi credete ch'ella sia una cuccagna dare in codesta suggetta?
Definiz: § XI. Lei, che nel plurale fa Loro, serve ad accennare persona, come compimento oggettivo. ‒
Esempio: Dant. Purg. 19: Nepote ho io di là, ch'ha nome Alagia, Buona da sè, pur che la nostra casa Non faccia lei per esemplo malvagia.
Esempio: E Dant. Parad. 18: Tanto poss'io di quel punto ridire, Che, rimirando lei, lo mio affetto Libero fu da ogni altro disire, Fin che ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 31: E così scossa Voce rimasi dell'antiche some; Chiamando Morte, e lei sola per nome.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 167: Comprese per gli arnesi ricchi, la donna, che trovata avea, dovere essere gran gentil donna, e lei prestamente conobbe all'onore che vedeva dall'altre fare, ec.
Esempio: Giord. Op. 1, 222: Lei visitavano i forestieri;... lei accoglievano già nota e desiderata gli altri paesi;... lei celebrarono assai poeti.
Definiz: § XII. Si usa come compimento indiretto, costruito con le varie preposizioni. ‒
Esempio: Dant. Purg. 1: Ma se donna del ciel ti muove e regge, Come tu di', non c'è mestier lusinga; Basta ben che per lei tu mi richegge.
Esempio: Petr. Rim. 1, 101: Canzone, i' sento già stancar la penna Del lungo e dolce ragionar con lei.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 212: Fui da tutte benignamente ricevuta e onorata sempre, e con gran divozione con loro insieme ho poi servito ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 55: Uscir di lei E di Ruggier doveano gli eccellenti Principi e glorïosi semidei.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 93: La nuda voce portò il penetrabil suono.... agli orecchi di lei.
Esempio: Tass. Rim. 2, 152: Saranno i suoi pensier conformi a' miei, Sarà mia tutta, ed io tutto di lei.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 287: E Achille a lei: Seguir m'è forza, o Diva, Benchè d'ira il cor arda, il tuo consiglio.
Esempio: Giord. Op. 1, 221: Bello a udire che la musica di lei salutasse le prime prodezze della milizia italiana.
Definiz: § XIII. Lei, si usa rivolgendo il discorso a persona di rispetto, o con la quale non abbiamo familiarità. ‒
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 117: V. S. m'ordini quel che n'ho da fare, e intanto me lo vagheggerò in vece di lei.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 123: Intanto a lei umilissimamente mi raccomando.
Esempio: Red. Lett. 1, 91: Ho letto quanto V. S. eccellentissima mi scrive nella sua lettera, e quanto a lei scrive nell'altra sua il sig. Felice Viali, ec.
Esempio: Ricc. A. M. Rim. Pros. Ded. 5: Ella fu, che senza aver io contratto alcun merito con esso Lei, nè pur di conoscenza, volle farmi degno ec.
Esempio: Giord. Op. 2, 136: Perchè a Lei sola parlo; comunque non impedisca altrui d'ascoltarmi.
Esempio: E Giord. Op. 2, 137: Così mi gioverebbe (finchè io possa darle men tenue e più solenne segno della mia tanta devozione verso Lei) se per questo umil Discorso venisse indizio a' miei nazionali che in Lei, la quale mi rappresenta quanto di più grazioso e di più generoso può avere la Francia, è un cuor pieno di affezione per questa sfortunata Italia (nè io potrei, se ciò non fosse, amar Lei tanto); e i suoi ec.
Definiz: § XIV. Si usa anche a significare animali o cose inanimate. ‒
Esempio: Dant. Purg. 5: La pioggia cadde, ed a' fossati venne Di lei ciò che la terra non sofferse.
Esempio: Petr. Rim. 1, 225: Fama nell'odorato e ricco grembo D'arabi monti lei (la fenice) ripone e cela.
Esempio: Cellin. Vit. 363: A questo Madama di Tampes disse, che vedendo di dì tale opera, la non parrebbe l'un mille bella di quel che lei par di notte.
Esempio: Nell. Iac. Serv. 1, 14: Questa nave.... non arrivò mai in quell'isola, nè si è saputo null'altro di lei.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 129: La natura non conosce tempo, per lei nè armi nè secoli vi sono.
Definiz: § XV. Allorchè è costruito come compimento indiretto, si tace talvolta la preposizione A. Però l'ellissi dell'A innanzi a Lei, è riserbata solamente alla poesia. ‒
Esempio: Dant. Purg. 33: Ond'io risposi lei: non mi ricorda Ch'io straniassi me giammai da voi.
Esempio: Frescobald. M. Rim. 26: Quand'io la miro, nel cor sento Una dolceza ch'è tanto soave, Ch'io ne ringrazio te, e lei dic'Ave.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 74: Ci sono dell'altre donne assai, le quali per avventura son disposte a queste cose, e piacerà loro d'esser guatate e vagheggiate, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 114: E la donna fece il pianto grandissimo, come tutte fanno, perchè costa loro poco.
Esempio: Tass. Lett. 1, 13: Le mandai quella canzona che le avea promessa, ed alcune altre mie composizioni, le quali forse avranno smarrita la strada, perchè lor bisognava andar prima a Modena.
Definiz: § XVI. Lei, retto dalla preposizione Di lei, è posto tra l'articolo che regge il nome a cui esso si riferisce ed il nome stesso; e talora tra l'articolo e la preposizione Di s'interpone un aggettivo od un sostantivo; taciuta talvolta la particella Di: ma sono costrutti non eleganti. ‒
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 149: S'ingegnava tener pasciuto di parole il lei desiderio.
Esempio: E Gio. Fior. Pecor. 2, 247: E questa fu (dell'ambasciata) la di lei forma: A te, Carlo, ec.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 114: Nè fu prima arrivata alla porta, che una delle di lei sergenti, chiamata per nome la Consuetudine, fattasele incontro, con grida ec.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 153: Mostrando d'esser contentissimo e della di lei liberazione, e delle nuove nozze.
Esempio: Red. Esp. Insett. 33: E sovente sul di lei fondamento pretendono di fabbricare macchine grandissime.
Esempio: Menz. Poes. 1, 195: Oggi per duce a mille schiere andria, Laura, cui di virtute armarsi io scerno, Sotto il di lei forbito usbergo chiusa; E già ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 145: Può anch'esser che l'acqua avesse trapelato per la vite del focone, onde, scemata la di lei altezza nella canna, la base del cilindro fosse rimasta in asciutto.
Esempio: Fag. Comm. 1, 21: Mi corrisponde Isabella, ma che? La di lei volontà, come legata all'arbitrio di Anselmo, suo padre, nulla può disporre a mio favore.
Esempio: Alf. Trag. 1, 20: Nel di lei volto osserva intanto e nota.
Definiz: § XVII. Si usa come soggetto in vece di Ella, ma è proprio del discorso e dello stile familiare. ‒
Esempio: Vill. G. 309: Il padre l'accettò dove piacesse alla pulcella; e lei, domandata, rispose, come quella che molto era savia, ch'era disposta al piacer del padre.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 118: Claudio prese la fanciulla, e menavala via: lei s'atteneva al padre, abbracciandolo, e gridando ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 66: Malgigi guarda i suoi brutti vestigi, E lei pur lui, e par piena d'angosce; Chè l'un dïavol ben l'altro conosce.
Esempio: Med. L. Op. 2, 41: Lei più veloce innanzi a lui si fugge.
Esempio: Beniv. Eglogh. 96 t.: Le sue mani baciando El tempo aspetta, e lei non se ne accorge.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 398: Così foss'ella, lei, cotta e disfatta!
Esempio: Cellin. Vit. 363: Lei pensò che io gli avessi scoperto quella parte per proprio ischerno.
Esempio: E Cellin. Vit. 364: Era quel mio giovane Ascanio innamorato d'una bellissima giovine, e lei di lui.
Definiz: § XVIII. E Lei, pur nel discorso e nello stile familiare, usasi come soggetto, a denotar la persona a cui si parla o si scrive. ‒
Esempio: Red. Lett. 2, 22: Nell'altro particolare accennatomi da Vostra Riverenza, io le parlerò da uomo da bene, e lei poi risolverà.
Esempio: E Red. Lett. appr.: Ora lei sente come sta il negozio.
Esempio: Mont. Poes. App. 99: Sì signor.... Sono uno sciocco; è chiaro, ha ragion lei: La sua spada provollo già bastante.
Esempio: Giust. Vers. 265: Lei, sia per incomodi, Sia per troppa modestia, Sì per disgusti, eccetera, Da non rinfrancescarsi, Ci servì nelle regole!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 368: Lei m'intende; tutta gente che ha sangue nelle vene, e che a questo mondo.... è qualche cosa.
Definiz: § XIX. Si usa a modo di predicato coi verbi Essere lei, Parere lei, Sembrare lei, e simili, in proposizioni significanti la identità o somiglianza della persona o della cosa, di cui si parla; e per maggiore efficacia si pospone al verbo. ‒
Esempio: Dant. Rim. 196: Poi chi pinge figura, Se non può esser lei, non la può porre ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 145: Ed ho sì avvezza La mente a contemplar sola costei, Ch'altro non vede; e ciò che non è lei Già per antica usanza odia e disprezza.
Esempio: Machiav. Comm. 121: Perchè io so se io fussi lui, e se voi fuste lei, che noi non dormiremmo.
Definiz: § XX. Si usa, secondo proprietà latina, a reggere il verbo all'infinito, ma più spesso dipende da altro verbo precedentemente espresso. ‒
Esempio: Dant. Parad. 8: E quanta e quale vid'io lei far piue Per allegrezza nuova, che s'accrebbe ec.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 137: Videro il drappo, ed in quello la testa non ancor sì consumata, che essi, alla capellatura crespa, non conoscessero lei esser quella di Lorenzo.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 322: Filomena, in ciò che dell'amistà dice, racconta 'l vero, e con ragione nel fine delle sue parole si dolse lei oggi così poco da' mortali esser gradita.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 129: Ciò dura e durerà sin che lo sfogo sia perfetto, e la natura, domi tutti gl'impedimenti, arrivi a quello stato di quiete, che alcuno direbbe lei sospirare, e con costante desiderio cercare.
Definiz: § XXI. Si adopra come soggetto d'un gerundio, usato in proposizione assoluta; e per lo più al gerundio stesso si pospone. E talvolta, taciuto il gerundio Essendo, si costruisce con un aggettivo, o con un sostantivo, in proposizione pure assoluta. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 4, 172: Volle, lei presente, vedere il morto corpo.
Esempio: Guarin. Past. fid. 2, 5: Paga lei; pago il mondo.
Definiz: § XXII. E si adopra altresì come soggetto d'un participio assolutamente usato. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 242: Il battimento del polso ritornò al giovane, e lei partita, cessò.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 109: Lei lasciata nella camera morta, se n'andò, ec.
Definiz: § XXIII. Lei, si adopra nelle esclamazioni, accompagnato da un aggettivo esprimente contentezza, felicità, dolore, disgrazia, e simili. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 231: Beatissima lei, che Morte ancise.
Esempio: Bemb. Rim. 104: E lei ben nata, che sì chiaro segno Stampa del marital suo casto affetto.
Definiz: § XXIV. Pur si usa dopo le particelle Come lei, Siccome lei, Quanto lei, Dove lei, quando regge un verbo sottinteso. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 5, 72: Pietro, che più al viso di lei andava guardando che al cammino, non essendosi tosto, come lei, de' fanti che venieno, avveduto, mentre che egli senza vedergli ancora, andava guardando donde venissero ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 208: Lo miser tanto su, che e' non aveva mai bene, se non quando era dove lei.
Esempio: Dav. Scism. 362: Il Roffense e il Moro che l'esaminarono, dissero non aver saputo conoscerla spiritata, come si diceva. Onde al re vennero in sospetto d'intenderla come lei, e ne fu il Roffense accusato.
Definiz: § XXV. Si usa altresì quando segue alla locuzione Altri che lei, e agli avverbj o maniere avverbiali, Altro che lei, Salvo che lei, Se non che lei, Fuorchè lei, Ecco lei, e simili. ‒
Esempio: Bocc. Teseid. 9, 26: Teseo rispose: cotal parlamento Non ha qui loco, chè or non morrai: Ecco lei qui al tuo comandamento, Con cui vivendo ec.
Definiz: § XXVI. Lei, si usa come soggetto innanzi alla voce Signoria; e Loro si usa innanzi agli aggettivi numerali, Loro Due, Loro Tre, Loro Quattro ec.; ed altresì innanzi al plurale della voce Signora. Ma Lei signoria è maniera più che altro del popolo. ‒
Esempio: Fag. Comm. 1, 16: E lei signoria sae ch'i' ebbi a vienire a Firenze, ec.
Definiz: § XXVII. Lei, seguito dal pronome relativo Lei Che, o Lei La quale, vale Colei, e sta talvolta come soggetto del verbo al modo finito. ‒
Esempio: Dant. Purg. 17: Dell'empiezza, di lei che mutò forma Nell'uccel che a cantar più si diletta, Nell'immagine mia apparve l'orma.
Esempio: E Dant. Purg. 21: Ma perchè lei che dì e notte fila Non gli avea tratta ancora la conocchia Che Cloto impone a ciascuno e compila ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 130: Invoco lei, che ben sempre rispose Chi la chiamò con fede.
Esempio: Cas. Rim. 1, 20: E i begli occhi, e le chiome all'aura sparse, Di lei che stanca in riva di Peneo Novo arboscello a i verdi boschi accrebbe.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 194: E fa che intende Che lei, che tutti con sua falce adegua, De' Persi adeguerà l'alta Reina A' morti, s'allo occaso ei non s'inchina.
Esempio: Giust. Vers. 77: Sfacciatamente degradata, torna Alle fischiate di sì reo concorso, Lei che l'esilio consolò del Corso, ec.
Definiz: § XXVIII. Lei e Loro, retto da qualche preposizione, riferiscesi talora a Quella o Quelle che sono il soggetto stesso del discorso, e vale Essa, Esse, o Sè. Quindi la maniera non comune Da lei a lei, che equivale a Da sè stessa. ‒
Esempio: Senec. Declam. 216: La donna, vedendo morto il marito, andossene al padre di lei.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 71: Ed essendosi accorta che costui usava molto con un religioso,... estimò costui dovere essere ottimo mezzano tra lei ed il suo amante.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 231: Ed essendosene la donna.... andata.... a stare ad una sua bellissima possessione in contado, avvenne.... che ella mandò per Lionetto che si venisse a star con lei.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 29: Così solinghe vissero [certe donne] qualch'anno Aspre nimiche del sesso virile; Ma conobbero poi che 'l proprio danno Procaccerian, se non mutavan stile: Che se di lor propagine non fanno, Sarà ec.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 365: I' me lo sapeva, e hollo detto alla padrona: suo danno: chi non fa quando e' può, non fa quando e' vuole; la se n'è cagione da lei a lei.
Definiz: § XXIX. Lei, talora si adopra pleonasticamente per maggiore efficacia, e si pospone al verbo di cui è reggimento. ‒
Esempio: Morell. L. Cron. 240: Ed ha el Papa certo tempo a ratificare ed approvarlo (l'accordo); e non ratificando, la città è obrigata lei alla spesa che toccherebbe al Papa.
Definiz: § XXX. Lei, si unisce coi pronomi Lei Stessa, Lei Medesima, e simili. ‒
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 295: Ed ecco subitamente con grande stridore le dette porte s'aperseno da loro medesime.
Esempio: Narducc. Fior. Geom. trad. 72: Ma la Clelia della seconda descrizione non sarà lei stessa quadrabile, ma averà gli spazj trilineari interposti.... esattamente quadrabili.
Definiz: § XXXI. A lei, è maniera familiare che si usa nel porgere qualcosa a persona, e vale quanto Ecco, Tenga, Tieni, e simili. Si usa altresì ad indicare essere veramente avvenuto ciò che avevamo previsto.