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1) Dizion. 5° Ed. .
CIURMATO.
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CIURMATO.
Definiz: Partic. pass. di Ciurmare.
Definiz: § I. In forma d'Add. Fatato, Incantato, e propriamente per opera di qualche ciurmatore. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 281: Il maestro Pistoia non se ne curava (non temea d'una serpe), dicendo che era ciurmato.... Davali il Pistoia spesso a credere nuove cose di questa serpe, e come s'era avvezzo con lei; e non gli farebbe male, perocchè era ciurmato.
Esempio: E Sacch. Rim. G. 10: Veniste là onde tal mossa nacque Per disfar di Liguria la gran serpe, Ma come fiera sterpe Gittò veleno ed annodò la coda: E perchè niun di voi era ciurmato, Partiste da mercato.
Esempio: Machiav. Rim. 461: Così ciurmate poi che voi sarete, In ogni loco a seder vi porrete.
Esempio: Med. Aridos. 3, 4: Che farò io di quel letto, di quelle tavole, e di quelle masserizie che v'hanno portate? Dio me ne guardi, ch'io adoperassi cose di diavoli. S. Ia. Mandatemele a me, che son ciurmato.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 168: Per quest'anno siamo ciurmati contra 'l sollione.
Definiz: § III. Figuratam., Esser ciurmato, dicesi di Chi può mettersi francamente ad ogni rischio; ed anche di Chi, per essere altra volta incorso nel male o in alcun pericolo, più non ne teme.