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1) Dizion. 5° Ed. .
CRUDITÀ, CRUDITADE, e CRUDITATE.
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CRUDITÀ, CRUDITADE, e CRUDITATE.
Definiz: Sost. femm. Astratt. di Crudo. L'esser crudo, cioè non cotto.
Dal lat. cruditas. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 132: Furòe di queste foglie, e portosselene a casa, e puosele al fuoco per cuocere; e stando al gran fuoco per tre ore continue, e non pur iscaldandosi, ma rimanendo nella prima verdezza e crudità,... levolle dal fuoco.
Definiz: § I. Detto di umore, o simili, per Il non essere atto a ben concuocersi e digerirsi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 233: Generano [le mele acerbe] flemma, e putredini, e febbri, per la proprietà del suo umore e della sua crudità.
Definiz: § II. Per Cattiva digestione; ed anche Lo stato de' cibi non digeriti, od anche Lo stato dello stomaco mal disposto alla digestione. –
Esempio: Pallad. Agric. 35: Delle pipite e dell'altre cruditadi li medica (i pavoni) come le galline.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 474: La pipita e la crudità in quel modo si cura.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 40: La crudità degl'indigesti cibi, la quale per non potere essi, per lo soperchio, dallo stomaco esser cotti, generò ne' miseri [golosi] l'aggroppamento de' nervi nelle giunture.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 494: Cotal bevanda pervenuta allo stomaco l'aggrava e il raffredda, sì che ne accresce la crudità, e con essa la cagione d'esalar quelle materie dispiacevoli alla bocca e provocative di nuova sete.
Esempio: E Pallav. Tratt. div. 37: Tutte le voglie irragionevoli son come la sete che chiaman falsa, originata non da bisogno di natura, ma da crudità di stomaco.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 363: Non si generino crudità e indigestioni, e venga a radunarsi putrida zavorra nelle prime strade.