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Dizion. 5° Ed. .
FURFANTE.
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pag.644
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FURFANTE. Definiz: | Sost. masc. Persona di mal affare, Briccone, Birbante, e simili. |
Dal verbo antiquato forfare. – Esempio: | E Bern. Orl. 4, 36: Ed avean sotto lor tanti furfanti, Che san Francesco non ha tanti frati. | Esempio: | E Bern. Orl. 17, 26: Tutti furfanti, e gente da taverna, E di lor peggio è quel che gli governa. |
Esempio: | Firenz. Comm. 1, 361: E tu, tristo, dicevi ch'ella lo faceva per onestà; pel malan che Dio ti dia, e la mala pasqua, furfante, poltrone. | Esempio: | Mattiol. Disc. 1, 49: Ma si pensava forse questo Salamoncello, anzi più presto quel pezzo di furfante disgraziato che lo fece,... che il Periplo d'Arriano non si ritrovasse. |
Esempio: | E Mattiol. Disc. 1, 139: Non si arrossiscono di scrivere favole, e cose del tutto lontane dalla mente nostra, e dall'istorie che ne scriveno i buoni ed approvati autori, come suol fare certo furfante travestito. |
Esempio: | Grazz. Comm. 409: Il furfante mi fece montare il moscherino, quando me lo vidi innanzi vestito da vedova. |
Esempio: | Not. Malm. 1, 134: Furfante. Vuol dire Furbo, Scellerato e Ladro, e simili; venendo dal latino barbaro Foris faciens, Operante fuori del dovere. |
Esempio: | Magal. Lett. At. 627: Tutto il resto risguarda i furfanti, i quali bisogna tener a freno nell'istesso modo in tutte le leggi. |
Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 385: Furfanti da Forfare. Lat. barb. foris facere, usato da S. Bernardo nelle Epistole; cioè fare fuori del giusto, e della diritta regola. |
Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 4, 35: Se si salva costui, e va fra' santi, Una gran speme hanno avere i furfanti. |
Definiz: | § I. E si usò per Birbone, cioè Accattone, Pitocco, Vagabondo; e con men grave senso, Persona vile o di vil condizione, misera, povera; ed anche avara, spilorcia. – | Esempio: | Giambull. P. F. Stor. Europ. 80 t.: Era, come il più delle volte si truovano, un furfante stracciato a chiedere limosina in su la strada a coloro che passavano quindi. | Esempio: | Varch. Stor. 1, 376: Fu ordinato, per levar via la poveraglia, e nettar la città di furfanti, che ec. | Esempio: | Bart. C. Opusc. Albert. 42: Nella fine diceva di non avere trovata sorte alcuna di vita, che fussi per ogni conto da esser più desiderata o bramata, quanto quella di coloro che infra la plebe vanno accattando, i quali si chiamano furfanti, ec. | Esempio: | E Bart. C. Opusc. Albert. 44: Questo non fa il furfante; adunque ei si ride, che tu pazzo non ti sai guardare dal grave peso delle vesti che ti offende. |
Esempio: | Bus. Lett. 118: E' dicevano che io ero un furfante, io feci una lettera, e la mandai loro, dove io contava dei venti ufficj che ebbe mio padre dal popolo avanti al 1512. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 285: Perchè Tra tante nozze, noi non siam tenuti O avari o furfanti. | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 113: Al Molto, con quegli altri tutti quanti Titoli, che si dan per l'ordinario, Per discerner i nobil da' furfanti. | Esempio: | Buonarr. Fier. 2, Intr. 7: Tu vorresti ch'ei fosse, Per quant'io veggo, un furfante, un taccagno, Un di quei cani avari, Che ec. |
Esempio: | Not. Malm. 1, 134: Furfante.... si piglia anche per Spilorcio ed Avaro. |
Definiz: | § II. In forza d'Add. Briccone, Tristo, Ribaldo, e simili; anche figuratam. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 286: Sì, che quella balia Furfanta mi si sia rivolta, e fattami La burla dell'anello. |
Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 2, 34: Furfant', asina, Porca, ribalda, che ti mangi il canchero! | Esempio: | Monigl. Poes. dramm. 3, 182: E ch'il padrone Restasse a discrizione D'un servitor furfante. | Esempio: | Menz. Sat. 164: Che pensi ch'io non scorga il tuo furfante Genio? |
Definiz: | § III. Figuratam. trovasi detto di paese, per Vile, Di poco o niun conto. – | Esempio: | Buonarr. Aion. 3, 37: Che se l'avesse al suo castel portata (l'elsa), Montaione una Roma era in Valdelsa; Colle, Sangimignan, Certaldo e tanti Nobil castelli rimanean furfanti. |
Definiz: | § IV. Pur figuratam. detto di parola, affermazione, e simili, trovasi per Bugiardo, Falso, Mendace. – | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 24, 21: Rinaldo al suon della voce furfanta, Grida: Signor, non credere a costui. |
Definiz: | § V. Dare l'udienza che dà il Papa ai furfanti; modo proverbiale che si usò a significare Non dare ascolto, Non prestare orecchio, alle parole di chi ci parla; Non farne verun conto, o stima. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 171: Avend'io a dire al tuo padron di fare Mirabilia mundi, e poi veggendomi Gretto di viso e più gretto di spoglie, E' non lo crederrà, e mi darà L'udïenza che dà il papa a' furfanti. | Esempio: | Lipp. Malm. 10, 46: Poichè gran pezzo a' porri ha predicato, E che fan conto tuttavia ch'ei canti; Perocchè da' ribaldi gli vien dato L'udïenza che dà il Papa a' furfanti; Senza più star, ec. | Esempio: | Not. Malm. 2, 773: Dar l'audienza che dà il Papa a' furfanti, che in sustanza vuol dire, Non fare stima delle parole d'uno, o Non badare a quel ch'ei dice. |
Definiz: | § VI. Gettarsi al furfante, Buttarsi, al furfante, vale Mettersi a operare da furfante, Diventar furfante. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 2, 2: Gettatosi all'avaro ed al furfante, Cambiò la diadema in un turbante. |
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