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1) Dizion. 5° Ed. .
FURFANTE.
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FURFANTE.
Definiz: Sost. masc. Persona di mal affare, Briccone, Birbante, e simili.
Dal verbo antiquato forfare. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 63: Il Papa è Papa, e tu sei un furfante.
Esempio: E Bern. Orl. 4, 36: Ed avean sotto lor tanti furfanti, Che san Francesco non ha tanti frati.
Esempio: E Bern. Orl. 17, 26: Tutti furfanti, e gente da taverna, E di lor peggio è quel che gli governa.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 361: E tu, tristo, dicevi ch'ella lo faceva per onestà; pel malan che Dio ti dia, e la mala pasqua, furfante, poltrone.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 49: Ma si pensava forse questo Salamoncello, anzi più presto quel pezzo di furfante disgraziato che lo fece,... che il Periplo d'Arriano non si ritrovasse.
Esempio: E Mattiol. Disc. 1, 139: Non si arrossiscono di scrivere favole, e cose del tutto lontane dalla mente nostra, e dall'istorie che ne scriveno i buoni ed approvati autori, come suol fare certo furfante travestito.
Esempio: Grazz. Comm. 409: Il furfante mi fece montare il moscherino, quando me lo vidi innanzi vestito da vedova.
Esempio: Not. Malm. 1, 134: Furfante. Vuol dire Furbo, Scellerato e Ladro, e simili; venendo dal latino barbaro Foris faciens, Operante fuori del dovere.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 289: E chi, furfante, e chi? D. La dama mia.
Esempio: Magal. Lett. At. 627: Tutto il resto risguarda i furfanti, i quali bisogna tener a freno nell'istesso modo in tutte le leggi.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 385: Furfanti da Forfare. Lat. barb. foris facere, usato da S. Bernardo nelle Epistole; cioè fare fuori del giusto, e della diritta regola.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 35: Se si salva costui, e va fra' santi, Una gran speme hanno avere i furfanti.
Definiz: § I. E si usò per Birbone, cioè Accattone, Pitocco, Vagabondo; e con men grave senso, Persona vile o di vil condizione, misera, povera; ed anche avara, spilorcia. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 80 t.: Era, come il più delle volte si truovano, un furfante stracciato a chiedere limosina in su la strada a coloro che passavano quindi.
Esempio: Varch. Stor. 1, 376: Fu ordinato, per levar via la poveraglia, e nettar la città di furfanti, che ec.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 42: Nella fine diceva di non avere trovata sorte alcuna di vita, che fussi per ogni conto da esser più desiderata o bramata, quanto quella di coloro che infra la plebe vanno accattando, i quali si chiamano furfanti, ec.
Esempio: E Bart. C. Opusc. Albert. 44: Questo non fa il furfante; adunque ei si ride, che tu pazzo non ti sai guardare dal grave peso delle vesti che ti offende.
Esempio: Bus. Lett. 118: E' dicevano che io ero un furfante, io feci una lettera, e la mandai loro, dove io contava dei venti ufficj che ebbe mio padre dal popolo avanti al 1512.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 285: Perchè Tra tante nozze, noi non siam tenuti O avari o furfanti.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 113: Al Molto, con quegli altri tutti quanti Titoli, che si dan per l'ordinario, Per discerner i nobil da' furfanti.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, Intr. 7: Tu vorresti ch'ei fosse, Per quant'io veggo, un furfante, un taccagno, Un di quei cani avari, Che ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 134: Furfante.... si piglia anche per Spilorcio ed Avaro.
Definiz: § II. In forza d'Add. Briccone, Tristo, Ribaldo, e simili; anche figuratam. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 286: Sì, che quella balia Furfanta mi si sia rivolta, e fattami La burla dell'anello.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 34: Furfant', asina, Porca, ribalda, che ti mangi il canchero!
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 182: E ch'il padrone Restasse a discrizione D'un servitor furfante.
Esempio: Menz. Sat. 164: Che pensi ch'io non scorga il tuo furfante Genio?
Definiz: § III. Figuratam. trovasi detto di paese, per Vile, Di poco o niun conto. –
Esempio: Buonarr. Aion. 3, 37: Che se l'avesse al suo castel portata (l'elsa), Montaione una Roma era in Valdelsa; Colle, Sangimignan, Certaldo e tanti Nobil castelli rimanean furfanti.
Definiz: § IV. Pur figuratam. detto di parola, affermazione, e simili, trovasi per Bugiardo, Falso, Mendace. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 24, 21: Rinaldo al suon della voce furfanta, Grida: Signor, non credere a costui.
Definiz: § V. Dare l'udienza che dà il Papa ai furfanti; modo proverbiale che si usò a significare Non dare ascolto, Non prestare orecchio, alle parole di chi ci parla; Non farne verun conto, o stima. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 171: Avend'io a dire al tuo padron di fare Mirabilia mundi, e poi veggendomi Gretto di viso e più gretto di spoglie, E' non lo crederrà, e mi darà L'udïenza che dà il papa a' furfanti.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 46: Poichè gran pezzo a' porri ha predicato, E che fan conto tuttavia ch'ei canti; Perocchè da' ribaldi gli vien dato L'udïenza che dà il Papa a' furfanti; Senza più star, ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 773: Dar l'audienza che dà il Papa a' furfanti, che in sustanza vuol dire, Non fare stima delle parole d'uno, o Non badare a quel ch'ei dice.
Definiz: § VI. Gettarsi al furfante, Buttarsi, al furfante, vale Mettersi a operare da furfante, Diventar furfante. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 2: Gettatosi all'avaro ed al furfante, Cambiò la diadema in un turbante.