Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
APPOLLAIARE.
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APPOLLAIARE.
Definiz: Neutr. pass. appollaiarsi Porsi a pollaio; e dicesi più specialmente de' polli quando vanno a dormire. –
Esempio: Cellin. Vit. 190: Il ditto cane ammaestrato guardava certe oche che s'erano appollaiate in un fossato.
Esempio: Salvin. Teocr. 68: Nè allora che gli striduli pulcini Vanno ad appollaiarsi.
Definiz: § E figuratam., nel linguaggio familiare, vale Posarsi, Fermarsi a bell'agio in alcun luogo, come in casa propria. –
Esempio: Cecch. Mogl. 5, 2: Ma che ucce' nuovi in su le ventitrè Veggh'io di quà? oh par che gli abbin voglia D'appollaiarsi.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 18: Ve' dove eran duo polli di mercato Iti ad appollaiarsi!
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 201: Su quel bel naso Amor vi s'appollaia, E nel tuo petto la neve ci fiocca.
Esempio: Not. Malm. 242: Da questa voce [pollaio] noi abbiamo ancora il verbo appollaiarsi in significato di posarsi in un luogo, donde riesca difficile il distaccarsene; tratto dalle galline, che quando sono a pollaio si partono difficilmente di quivi.
Esempio: Fag. Rim. 5, 71: Gente a cui innanzi sera si rabbuia, E nel covo d'altrui ben s'appollaia.