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1) Dizion. 5° Ed. .
GIACCIO.
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Dizion. 5 ° Ed.
GIACCIO.
Definiz: Sost. masc. Term. della Pastorizia. Lo stesso che Addiaccio o Diaccio. Da giacere. –
Esempio: Legg. Tosc. 6, 20: Et etiam non ardisca [nessuno uomo o persona], o vero presuma, tenere giaccio o capanna appresso il fosso della Sannona ec.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 91: Le zolle o piote, che si alzano dai pastori intorno ai giacci delle pecore, siccome restano esposte all'aria lungo tempo, diventan più fertili che la terra del fondo del parco, la quale viene ingrassata dall'orina e dal letame del gregge.
Definiz: § I. E per Il luogo dov'è stato a covo il cervo o il capriolo. –
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 228: Dirassi ancora il luogo ove sia stata la lepre, covo; come alla stanza della volpe, tana; e là dove si abbi riposato o caprio o cervo, giaccio.
Definiz: § II. E Term. di Marineria. Barra, o Manovella, del timone, con che si governa. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 27: Il giaccio è quel legno che all'una e l'altra banda lo muove (il timone), conforme che a banda dritta o sinistra si drizza il vascello.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. 135: Il giaccio altro non è che un manico, il quale aiuta a voltar sopra il suo centro la parte o asta più corta della lieva, cioè il timone.