Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FORTITUDINE.
Apri Voce completa

pag.383


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FORTITUDINE.
Definiz: Sost. femm. Lo stesso che Fortezza; ma oggi è voce di assai raro uso.
Dal lat. fortitudo. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 229: Era al detto porto di Tenedon uno castello in grande fortitudine fermato, ripieno di molti abitatori d'intorno intorno, e di molte ricchezze abbondevole.
Definiz: § I. Più particolarmente è presa in senso morale, per Quella virtù dell'animo, per la quale s'incontrano i pericoli, s'imprendono con rischio nobili azioni, o si sostengono i dolori e le avversità. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 343: Fortitudine è uno considerato ricevimento di pericoli, e sostenimento di fatiche.
Esempio: E Ottim. Comm. Dant. appr.: Fortitudine è imprendimento di grandi cose, e dispregiamento delle vili, e con ragione d'utilitade sostenimento di fatiche.
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 278: Sicchè niente proveggia la prudenzia, niente distribuisca la giustizia, niente sopporti la fortitudine, e niente modifichi la temperanzia, se non onde e come si piaccia alli uomini, e servasi alla ventosa gloria.
Esempio: Canig. Ristor. 67: La fortitudine è di tre maniere; Duo delle qua', vertù son nominate, E la terza non segue lor bandiere.
Definiz: § II. E anche si riferì a cosa, per Forza, Virtù, Efficacia. –
Esempio: Benciv. Mes. 56: Confezione delle pillole almezereon, che vagliono a cacciare l'acqua con fortitudine senza paura.
Esempio: Varch. Oraz. I, 5, 12: Si legge nel terzo de' Re a 19, che Elia mangiò e bevè, e camminò nella fortitudine di quel cibo quaranta dì e quaranta notti.