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Dizion. 5° Ed. .
FORTITUDINE.
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FORTITUDINE. Definiz: | Sost. femm. Lo stesso che Fortezza; ma oggi è voce di assai raro uso. |
Dal lat. fortitudo. – Esempio: | Colonn. Guid. N. 229: Era al detto porto di Tenedon uno castello in grande fortitudine fermato, ripieno di molti abitatori d'intorno intorno, e di molte ricchezze abbondevole. |
Definiz: | § I. Più particolarmente è presa in senso morale, per Quella virtù dell'animo, per la quale s'incontrano i pericoli, s'imprendono con rischio nobili azioni, o si sostengono i dolori e le avversità. – | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 3, 343: Fortitudine è uno considerato ricevimento di pericoli, e sostenimento di fatiche. |
Esempio: | E Ottim. Comm. Dant. appr.: Fortitudine è imprendimento di grandi cose, e dispregiamento delle vili, e con ragione d'utilitade sostenimento di fatiche. | Esempio: | S. Ag. C. D. 2, 278: Sicchè niente proveggia la prudenzia, niente distribuisca la giustizia, niente sopporti la fortitudine, e niente modifichi la temperanzia, se non onde e come si piaccia alli uomini, e servasi alla ventosa gloria. |
Esempio: | Canig. Ristor. 67: La fortitudine è di tre maniere; Duo delle qua', vertù son nominate, E la terza non segue lor bandiere. |
Definiz: | § II. E anche si riferì a cosa, per Forza, Virtù, Efficacia. – |
Esempio: | Benciv. Mes. 56: Confezione delle pillole almezereon, che vagliono a cacciare l'acqua con fortitudine senza paura. | Esempio: | Varch. Oraz. I, 5, 12: Si legge nel terzo de' Re a 19, che Elia mangiò e bevè, e camminò nella fortitudine di quel cibo quaranta dì e quaranta notti. |
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