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1) Dizion. 5° Ed. .
DISTURBO.
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DISTURBO.
Definiz: Sost. masc. L'atto e L'effetto del disturbare l'ordinato procedere di checchessia; ed altresì Impedimento, Ostacolo, e simili. ‒
Esempio: Libr. Astrol.: Nondimeno per avventura verràe alcuno disturbo, che non lo lascerae uscire in frutto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 43: Prima ch'altro disturbo vi si metta, Tolto quel che più vale e meno pesa, Il mio compagno al mar mi cala in fretta Da la finestra.
Esempio: Guicc. Legaz. 16: La non è cosa che abbia a dare disturbo a questa impresa.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 120: Se sarà con qualche disturbo della quiete e degli studj suoi, non posso credere che non sia con ristoro dell'utile e dell'onore.
Esempio: Tass. Lett. 1, 64: La contenzione in sè stessa, e l'arti d'Armida sono ex arte, come quelle che procedono da un fonte, cioè dal consiglio infernale, e tendono a un fine medesimo e principalissimo, ch'è il disturbo de l'impresa.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 47: Passati sì duri incontri e sì gravi disturbi, cominciò il santo arcivescovo francamente ad ordinare e disporre, ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 204: Acciocchè ella possa attendere con vigore e senza verun disturbo al lavoro.
Definiz: § I. Per Disordine, Scompiglio, Trambusto. ‒
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 526: Onde nascevano molte violenze e disturbo a tutto il paese intorno.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 12: Bene ascoltato abbiam d'alcun disturbo Per la fiera accaduto.
Esempio: Ner. Art. vetr. 40: Smurare e rimurare gli archi della fornace,... cosa di molto incomodo e disturbo della fornace.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 179: Essendosi osservato.... che li ragazzi della più bassa plebe, senza riguardo alcuno alla sacra funzione (la processione del Corpus Domini), e con molto disturbo di essa, la vanno attraversando per raccoglier la cera delle torce, resta.... proibito ec.
Definiz: § II. Riferito a persona, vale Turbamento dell'animo, Dispiacere, Travaglio; ed altresì Grave molestia, Grave cura, e simili. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 162: Di Vitellozzo non può sentire ragionare, per essere un serpente avvelenato, e il fuoco di Toscana e d'Italia: e in questa confermazione che dovevano fare gli Orsini, egli ha fatto ogni cosa e fa, darle disturbo.
Esempio: Cas. Pros. 2, 75: Ti priego di nuovo che tu ti astenga di fare esercizio violento, e di mangiare, come tu suoli, le fare a staia, e le ciriege a ceste, guardando quanto danno e disturbo ti sarebbe se tu infermassi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 276: Se questa Cosa fussi cagion di far far pace, Come la farà far matrimonio, io Benedirei il disordine e 'l disturbo E di messer Anselmo e del fratello.
Esempio: Marcellin. Metam. 277: E perciocchè l'esito del dolore è passato, e il disturbo vostro rimane, attesochè quanto a me non vo' che passi dopo il pianto, udite ciò che vi dico.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 313: Il corpo, come dice Platone, ci apporta molti disturbi per cagione del nutrimento necessario.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 187: Colui chiamasi da ambedue traditore, perchè portata lor la vergogna in casa, ha messo tutto in disturbo e in discredito il parentado.
Definiz: § III. Per Incomodo, Fastidio, Cura, e simili. ‒
Esempio: Bemb. Lett. 4, 29: Nè anco voglio rispondere a quella parte dove dubitate che le vostre lettere non m'abbiano dato disturbo; che certo sono l'abbiate detto per giuoco.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 192: Ringrazio V. S. dell'officio che ci ha fatto, e del disturbo che ne ha preso.
Definiz: § IV. Disturbo, usato con qualche aggiunto, come disturbo di stomaco, disturbo di fegato, disturbo di cuore, disturbo nervoso, disturbo intestinale e simili, vale Lieve disordine nelle funzioni del viscere o dell'organo designato dall'aggiunto stesso.