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FALSARIO.
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FALSARIO.
Definiz: Sost. masc. Colui che fa, commette, falsità, e specialmente alterando o contraffacendo scritture, atti, o simili, per qualsivoglia fine, ed altresì monete, medaglie, e simili.
Dal lat. falsarius. –
Esempio: Vill. G. 862: Certi mali fattori cittadini,... fatti venire da Siena certi maestri falsarj di monete,... avieno ordinato di falsare la detta moneta nuova e quattrini: furonne presi due, e arsi; e confessaron per loro, che' detti tre de' Bardi la facieno lor fare. Citati e non compariti, furon condannati al fuoco come falsarj.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 497: E perchè fu falsario, si tratta di lui nel presente capitolo.
Esempio: Chios. Dant. 235: Tratta d'un'altra ispezie di fraudolenzia, chiamata falsità di moneta, cioè che qui si purgano i falsarj di moneta.
Esempio: Senec. Declam. 114: Se io lo liberassi, farei contro alla giustizia, che vuole che muoia come falsario.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 65: Di falsario, d'omicida, subitamente fu un gran predicatore divenuto.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 45: Tutte le cose predette.... non sono da essere istese a' falsarj delle lettere del Papa.
Esempio: Cellin. Vit. 128: Era condannato alle forche ed al fuoco, per essere lui falsario di monete.
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 162: Era stato trovato in dolo di falsario di monete un cinese.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 370: Alla classe di questi finti documenti s'ha da riferire il decreto di Vitelliano.... Così insipida e inetta comparisce ivi la farragine delle cose e parole, che tosto traluce l'ignoranza e simplicità del falsario.
Esempio: Giulianell. Mem. Intagl. 42: Reca stupore quanti falsarj vi fossero allora in Italia; ciò procedeva perchè si moltiplicavano i dilettanti di medaglie.
Esempio: Maff. Anfit. 106: L'accordo adunque con l'istoria, e la formola e le parole qui usate, ben paiono superar di molto la cognizion de' falsarj.
Esempio: Giust. Vers. 43: E coll'usura e facendo il falsario, Co' frodi e con bilance adulterate, Gli venne fatto d'esser milionario.
Definiz: § E per estensione, Colui che afferma o attesta il falso. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 580: Desidero che sia dato [il giuramento] dal vicario del Vescovo, co 'l quale sia alcun de' ministri di Vostra Altezza; acciò che i falsarj possano esser castigati.
Esempio: Fag. Rim. 3, 86: Chi lo fece (il dormire) parente della Morte Venga, ch'io gli vo' dare una mentita, E per falsario metterlo alla corte.