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RICEVERE
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RICEVERE.
Definiz: Pigliare, e Accettare, o per amore, o per forza quello, che è dato, o presentato. Lat. accipere. Gr. δέχεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 68. 8. In persona di se nel suo letto la mise, pregandola, che senza farsi conoscere quelle busse pazientemente ricevesse, che Arriguccio le desse.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 8. Ogni cosa era ricevuta, ma indietro non venivan risposte, se non generali.
Esempio: Dant. Par. 29. Ma sie certo, Che ricever la grazia è meritoro.
Esempio: Cas. lett. 15. Io ho ricevuto la lettera di V. Ecc. Illustriss. de' 28. Dicembre passato con molto mio piacere, e contento.
Definiz: §. I. Per Raccettare, Accogliere. Lat. excipere, hospitari. Gr. ξενίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 67. 8. Con sì fatta forza ricevette per li preghi di lui il suo amore nella mente, che essa altresì cominciò a sospirare.
Esempio: E Bocc. num. 15. Così levatosi, come con grandissima festa ricever lo volesse, gli si faceva incontro.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 10. La quale (fortuna) chi allora non sa ricevere, poi trovandosi povero, e mendico, di se, e non di lei s'ha a rammaricare.
Esempio: G. V. 2. 10. 3. Furono ricevuti a grande onore da' Romani.
Esempio: Dant. Purg. 28. Ma con piena letizia l'ore prime Cantando riceveano intra le foglie.
Esempio: Cas. lett. 24. Io ringrazio V. Ecc. Illustriss. quando posso, che ella si sia degnata di ricevere il sig. Annibale con tanta benignità.