1)
Dizion. 5° Ed. .
DIRIZZATOIO.
Apri Voce completa
pag.446
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
DIRIZZATOIO. Definiz: | Sost. masc. Arnese d'acciaio, d'avorio o d'osso, lungo circa a un palmo, ma appuntato da una parte, usato per ispartire i capelli sul mezzo della testa. ‒ |
Esempio: | Cant. Carn. 102: Un dirizzatoio arai, Dritto bene e lungo assai, Fra i capelli in mezzo il metti. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 160: Preso un dirizzatoio d'acciaio, e fittolo per mezzo d'ambe le luci di Scannadio, lo dannò ad una perpetua notte. | Esempio: | Domen. Plin. 1161: In Soria ancora le donne usano farne dirizzatoj, e chiamanlo arpaga. | Esempio: | Ross. P. Sveton. 3, 88: E cominciò a tenere in grande venerazione un dirizzatoio da capo, che gli era stato donato da un plebeo. | Esempio: | Soder. Tratt. Arb. 148: Con un coltruolo d'avorio, che non tagli, ma stacchi per lungo e spicchi come un dirizzatoio da donne. |
Definiz: | § I. Trovasi altresì per Qualsivoglia altro arnese, atto a mettere in dirittura checchessia. ‒ |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. 148: Egli è uno piombino, uno segnale, uno dirizzatoio, che mostra la tortura de' peccatori e de' mali uomini (qui per similit.). |
Definiz: | § II. Dirizzatoio si disse Una specie di credenza o scansia, dove si tenevano gli utensili della mensa, come bicchieri, bottiglie, piatti, e simili. ‒ |
Esempio: | Sacch. Nov. 2, 413: I porci fediti e crucciati s'attraversarono tra i piè d'un dirizzatoio da bicchieri, dove molti vi avea su con mezzine e altre stoviglie che a ciò si richiede. |
|