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Dizion. 4° Ed. .
ROBA
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ROBA.
Definiz: | Nome generalissimo, che comprende beni mobili, immobili, merci, grasce, viveri, e simili. Lat.
res. Gr. χρῆμα.
v. Flos 139. |
Esempio: | Bocc. nov. 14. 3. Diessi a far sua della roba d'ogni uomo. |
Esempio: | E Bocc. nov. 45. 12. Egli entrò co' suoi compagni in una casa,
e quella trovò di roba piena. |
Esempio: | Dant. Inf. 24. Lo villanello, a cui la roba manca. |
Esempio: | E Dan. Purg. 13. Così li ciechi, a cui la roba falla, Stanno
a' perdoni a chieder lor bisogna. |
Esempio: | G. V. 9. 164. 1. I Pisani fecero certe nuove gabelle sopra loro legni, e galée,
che adducessero roba de' franchi ec. faccendo pagare alla roba. |
Esempio: | Cron. Morell. 313. A noi parve essere perduti sanza rimedio, perocchè non ci era
rimaso gente punto, e 'n Firenze non era roba per due mesi, e le ricolte erano tutte nelle biche, e 'n sull'aie.
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Esempio: | Cas. lett. 60. Troppo migliore studio, e più laudabile, che consumare gli anni,
e l'età in procurarsi gradi, roba, o potenza. |
Definiz: | §. I. Roba, Un monte di roba, o simili, si dice genericamente per esprimer Moltitudine di
checchessia. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 12. 54. E tanta rabbia, e tanta roba disse, Che Turpin per paura
non la scrisse. |
Definiz: | §. II. Per Vesta. Lat. vestis. Gr. ἐσθής. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. 2. 232. Avendo compassione, cavossi una roba, e diegliele.
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Esempio: | Bocc. nov. 16. 11. E lei, che tutta era stracciata, d'alcuna delle sue robe
rivestisse. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 27. 7. Vil tonaca t'ammanta, E ti dismanta la roba pomposa.
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Esempio: | Alam. Gir. 14. 126. Dal Re Nortomberlando avean presenti Di dieci robe, che a lor
guisa fanno Di seta intere. |
Esempio: | E Alam. Gir. 24. 7. Di ricche robe al modo lor selvaggio
Ciascun l'ispide membra ricopría. |
Definiz: | §. III. Chi non ruba, non ha roba; proverb. che serve a dimostrare quanto sia difficile
l'arricchire con giusti mezzi; ed è simile al detto Lat. Dives, aut iniquus est, aut iniqui
haeres. |
Definiz: | §. Buona roba, o Bella roba, si dice in sentim. osceno di Femmina bella,
anzichè no, ma disonensta, o di partito. |
Esempio: | Bocc. nov. 100. 33. Al quale non sarebbe forse stato male investito d'essersi
abbattuto ad una, che quando fuor di casa l'avesse in camicia cacciata, s'avesse sì ad un altro fatto scuotere il
pelliccione, che risuscita ne fosse una bella roba. |
Esempio: | Bern. rim. 1. 40. L'anguilla è tutta buona, e tutta bella, E se non dispiacesse
alla brigata, Potría chiamarsi buona roba anch'ella (quì per similit.) |
Esempio: | Cant. Carn. 208. E piace il lor filato, Perchè son buone robe e 'ndietro, e
innante. |
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