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1) Dizion. 5° Ed. .
MONACHINA
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MONACHINA.
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Monaca. Monaca giovane, o di piccola statura; ed altresì di umile aspetto, o di poco conto; e talvolta anche per semplicemente Monaca. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 173: Ha venire a udire cantare le sue monachine.
Esempio: Galil. Op. Cart. Div. XV, 32: Ricevei la lettera di V. S. scritta di Siena, e la mandai subito alle sue monachine.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 17: Le donne fan di nuovo i convenevoli Con quelle monachine.
Esempio: Fag. Rim. 2, 93: Quelle monachine nel loro orto Non vi posson entrar poco nè punto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: E stringendo il bocchin, fo una vocina Simile a quella d'una monachina.
Definiz: § I. Monachina, figuratam. e nel linguaggio familiare, si dice di Chi, mostrandosi semplice e schivo, nasconde una certa malizia.
Definiz: § II. Le monachine quando vanno a letto, è modo scherzevole che si usa per indicare le scintille che vengono formandosi e disparendo rapidamente lungo la carta bruciata. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 4: Se non le gusta (questa storia), quando l'avrà letta. Tornerà bene il farne una baldoria; Chè le daranno almen qualche diletto Le monichine quando vanno a letto.
Esempio: Not. Malm. 1, 9: Per Monachine intende quello che intendono i nostri fanciulli, cioè quelle piccole scintille che, nell'incenerirsi la carta, appoco appoco si spengono: e facendo un certo moto, pare che si dileguino, sembrando tante monache, le quali col loro lume in mano scorrano pel dormentorio, andando a letto.
Definiz: § III. Monachina, è anche il nome d'un uccello acquatico di colore bianco e nero, che si distingue per il becco, che è flessibile e rivolto in su. È la Recurvirostra avocetta dei Naturalisti.