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LARVA
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LARVA.
Definiz: Sost. femm. Propriamente, secondo le credenze dei gentili, Spirito malo, avente figura umana, condannato, per le cattività commesse in vita, a errar su la terra, e a spaventare di notte e tormentare gli uomini agitati dai rimorsi della coscienza; ma comunemente, e in senso generico, prendesi per Ombra, Spettro, Fantasma.
Dal lat. larva. –
Esempio: S. Ag. C. D. 4, 34: Quantunque maligni uomini si sieno stati, si credono diventare larve, ovvero manes, iddii tanto peggiori, quanto sono più cupidi di nuocere: sicchè eziandio si crede che vogliono essere dopo la morte onorati con certi sacrificj ed onori divini, per nuocere. Però che dice che le larve son demonj nocevoli fatti dalli uomini.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 60: Non lasciò, pel duol ch'avea, di torlo (l'elmo); Pel duol ch'avea di quella che gli sparve, Come sparir soglion notturne larve.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 306: Larve in lingua latina significano.... l'anime dannate de' rei, che noi volgarmente chiamiamo spiriti.
Esempio: Tass. Gerus. 9,15: Ma già distendon l'ombre orrido velo...; S'empie di mostri e di prodigj il cielo; S'odon fremendo errar larve maligne.
Esempio: Segner. Incred. 186: Nella magìa ritengono i demonj la propria forma di larve spaventose e di lamie sozzò.
Esempio: Marchett. Lucrez. 360: Siccome i fanciulletti al buio Temon fantasmi insussistenti e larve, Sì noi talvolta paventiamo al sole Cose, che nulla più son da temersi.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 112: E un orrido Stuolo veder gli parve Di spaventosi spiriti, E di tartaree larve.
Esempio: Fosc. Poes. C. 31: Il navigante, Che veleggiò quel mar sotto l'Eubea, Vedea per l'ampia oscurità scintille Balenar d'elmi e di cozzanti brandi, Fumar le pire igneo vapor, corrusche D'armi ferree vedea larve guerriere Cercar la pugna.
Esempio: Mont. Poes. 2, 170: All'orrendo Lavor placate sorridean le lunghe Larve fraterne, e su i deserti letti Cessava il pianto delle Cambrie spose.
Esempio: Leopard. Poes. 1, 317: Qual di paurosa larva E di sudato sogno A lattante fanciullo erra nell'alma Confusa Ricordanza ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 19: Forse cantar dovea tombe, ferètri, Larve, spaventi, diavoli e versiere, Per far venire il mal del miserere?
Esempio: Niccol. Poes. 1, 65: E quando certo io fui Che queste larve il mio dolor fingea, Dal muto orror de' penetrali estremi, Dopo lungo silenzio, odo una voce ec.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Cas. Rim. 1, 15: Mentre fra valli paludose ed ime Ritengon me larve turbate e mostri, Che tra le gemme, lasso, e l'auro e gli ostri, Copron venen che 'l cor mi roda e lime; ec.
Definiz: § II. Pur figuratam. e familiarmente, per Persona sparuta; che anche dicesi Ombra, Scheletro. –
Esempio: Giust. Vers. 110: Ad una tisica Larva sdentata, Ritinto giovane Di vecchia data.
Esempio: E Giust. Vers. 121: A noi larve d'Italia, Mummie dalla matrice, È becchino la balia, Anzi la levatrice.
Definiz: § III. Larva, in senso particolare, è per lo più poeticam., vale anche Spirito che per virtù, magica, o diabolica, raffigura chicchessia o checchessia. E prendesi pure per l'Apparenza o Figura stessa di chicchessia, o di checchessia, data, o suscitala, per arte magica, o per virtù, diabolica, Persona o Cosa finta per virtù d'incanto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 19: Lo fa con diaboliche sue larve Parer da quel diverso che solea.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 7: Melissa, poi che con sue finte larve La battaglia attaccò, subito sparve.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 65: Stimar non sa se sian magiche larve; Che Malagigi un de' ministri sui Gli abbia mandato a romper la catena, Che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 36: Nè sotto l'arme già sentir gli parve Caldo o fervor come di foco intenso; Ma pur, se fosser vere fiamme o larve, Mal potè giudicar sì tosto il senso.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 61: Questa, benchè non sia vera sirena, Ma sia magica larva, una ben pare Di quelle che già presso alla tirrena Piaggia abitar l'insidioso mare.
Esempio: ETass. Gerus. 18, 37: Ma pur mai colpo il cavalier non erra, Nè per tanto furor punto s'arresta: Tronca la noce; è noce, e mirto parte. Qui l'incantò fornì, sparir le larve.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 5: E dalle sacre torri aperto 'l suono, Tutte macchinò infami, empj lavori, Tutti prestigj, e larve, e spettri, e forme Nefande, orride e sozze, Disfè 'n un punto di campane il suono (male la stampa: Disfè 'n punto).
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 509: Per non ammetter in seno la malìa di questa larva dilettosa (la lascivia), quali regole hanno a tenersi?
Definiz: § V. Pur figuratam., per Cosa insussistente, o vana, che s'appresenta come vera, o reale, alla nostra immaginazione, o che è creata dalla nostra fantasia; Fola, Finzione, Sogno, e simili. –
Esempio: Firenz. Rim. 2, 346: E Che cuor fusse il lor, quando e' rividero Lo sfortunato giovin tra coloro Che con pietose larve altrui confortano A sperar quel che forse essi non sperano; ec.
Esempio: Galil. Op. VII, 302: Io mi messi iersera a legger i suoi progressi, e questa mattina ancora gli ho data un'altra scorsa, per veder pure se quel che mi pareva aver letto la sera, vi era scritto veramente, o se erano state mie larve e imaginazioni fantastiche della notte.
Esempio: Segner. Incred. 36: Le larve truovano spesso più passionati amatori di quelli che ne ritruovi la verità.
Esempio: Pindem. Poes. 251: Il divin figlio di Giapeto volle L'uman seme formar d'inganni dolci, D'illusioni amabili, di sogni Dorati amico, e di dorate larve.
Esempio: Leopard. Poes. 1, 51: Dal patrio nido I silenzi lasciando, e le beate Larve e l'antico errar, ec.
Esempio: ELeopard. Poes. 139: Or quell'Aspasia è morta Che tanto amai,... se non se quanto, Pur come cara larva, ad ora ad ora Tornar costuma e disparir.
Esempio: Giust. Vers. 93: Ed ecco.... Svanir le larve della fantasia.
Definiz: § VI. Larva, conforme a proprietà latina, vale anche Maschera rappresentante una faccia umana, e propriamente alquanto deforme; ma in tal senso non userebbesi oggi se non in poesia. Anche figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 15: Ed ei: se tu avessi cento larve Sovra la faccia, non mi sarien chiuse Le tue cogitazion, quantunque parve.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 359: Se tu avessi cento larve; cioè mascare (maschere), che si mettono a la faccia quelli che si volliono camuffare, o vero contraffare.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 306: Larve in lingua latina significano (oltre quello che noi diciamo maschere) l'anime ec.
Esempio: Mont. Poes. 2, 189: Evvi abbracciato Con la Perfidia il rompitor de' patti Falso Interesse, che del patrio amore Ha la larva sul ceffo.
Definiz: § VII. Per estensione, e con qualche aggiunto, usasi comunemente in poesia per Apparenza, e più particolarmente per Trasmutata apparenza, Figura fittizia, o strana, Veste contraffatta, e simili, presa a fine per lo più di parere altro da quello che uno è; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 30: Poi come gente stata sotto larve, Che pare altro che prima, se si sveste La sembianza non sua in che disparve; Così ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 119: Poi tra via m'apparve Quel traditor (Amore) in sì mentite larve, Che più saggio di me ingannato avrebbe.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 795: Larva è vocabulo grammaticale, che significa vesta contrafatta, come si vestono li uomini che non vogliono essere cognosciuti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 46: Coperto sotto a così strane larve, Facendol gir carpon, seco lo rape Là dove ec.
Esempio: Cas. Rim. 1, 5: Vattene (parla alla gelosia personificata): a che più fera che non suoli, Se 'l tuo venen m'è corso in ogni vena, Con nove larve a me ritorni e voli?
Esempio: Varch. Lez. Accad. 306: Larve in lingua latina significano.... l'anime dannate de' rei...: ma qui (nel sonetto del Casa) vuol dire sotto varie figure e apparizioni, come dicono appariscono quelle.
Esempio: Car. Eneid. 1, 656: A che tuo figlio con mentite larve Tante volte deludi?
Esempio: Tass. Gerus. 8, 59: Sono le interne sue virtù deluse, E riposo dormendo anco non have; Chè la Furia crudel gli s'appresenta Sotto orribili larve, e lo sgomenta.
Definiz: § VIII. Costruito con un compimento retto dalla particella Di, usasi per Vana immagine, Apparenza, Sembianza, Mostra, di ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 495: Errai Qualor miseria e pianto Sotto una larva di beltà e d'onore Amai quaggiù cotanto.
Esempio: Magal. Lett. At. 571: Con renderla (la ragione) interamente paga e contenta senza saper perchè, non potrete mai sospettare, non la pace del vostro intelletto sia anzi una servitù impostagli da una larva di Divinità, la qual abbia preso corpo e vigore dall'annighittimento della sua resistenza.
Esempio: Giord. Op. 1, 199: Ma quegli antichissimi prudenti, siccome vollero che non andassimo presi alle vane larve di pudicizia, e ci scaltrirono a conoscere che i femminili appetiti cader possono in qualunque alta generazione di donne; così ec.
Esempio: Capp. Longob. 196: L'istoria c'insegni le ragioni del presente, chetando le ire e gli odj postumi, larve o menzogne d'affetti veri.
Definiz: § IX. Larva, è anche Term. delle Scienze naturali, e vale Prima forma, ordinariamente assai diversa da quella dei genitori, che hanno gl'insetti appena usciti dall'uovo; Bruco. –
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 253: La vite ha dei nemici pur troppo; e fra gl'insetti alcune piralidi, o piccole farfalle notturne, fanno, allo stato di larve, o di bruci, un danno gravissimo alle sue gemme sul principiare della vegetazione.
Esempio: E Ridolf. Lez. Agr. appr.: Siccome codeste larve si rifugiano in terra, e salgono pel tronco della vite a danneggiare le gemme, si usa con vantaggio di praticare ec.
Esempio: E Ridolf. Lez. Agr. 2, 378: Da un novicino piccolo quanto un seme di papavero.... svolgasi in primavera,... sotto l'azione di un calore gradatamente crescente..., un piccolo baco o bruco che dicesi larva con voce scientifica; il quale, roso il guscio ove stava il suo germe,... esce tutto peloso, di colore nerastro, e cerca subito di alimento.
Esempio: E Ridolf. Lez. Agr. 2, 446: Il polline è il nutrimento dell'insetto che nasce dall'uovo finchè rimane allo stato di larva, cioè di bruco.
Esempio: E Ridolf. Lez. Agr. 2, 447: Dura l'insetto allo stato di larva cinque giorni; poi tesse un bozzolo molto sottile, e vi si tramuta in crisalide dentro due giorni; dopo altri quattro o cinque giorni rompe l'involucro che lo cingeva, ed esce insetto volante, ape perfetta.
Definiz: § X. E figuratam. –
Esempio: Giust. Vers. 280: A questa Civica larva sfarfallata d'ora, ec.