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1) Dizion. 5° Ed. .
AFFUMICATO e AFFUMMICATO.
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AFFUMICATO e AFFUMMICATO.
Definiz: Partic. pass. di Affumicare e Affummicare.
Definiz: § I. E in forma d'Add. per Tinto di fumo, Annerito dal fumo. −
Esempio: Red. Lett. 3, 112: Nel leggerli [i sonetti] potrà V. R. ravvisarli similissimi a quell'oro falso, lavorato dalli alchimisti ne' loro affumicati fornelli.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 7, 61: Pippo della Collina or se ne viene Con più di mille scrocchi affumicati.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 248: Pensa che tu non avrai più a stare in questa affumicata casettina, ma dei entrare in uno de' più ricchi palagj di Londra.
Definiz: § II. Per Pieno di fumo. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 8: Sì poco e quasi nulla era di luce In quella affumicata e nera strada.
Definiz: § III. Per Annerito, Che ha preso il color del fumo. −
Esempio: Senec. Pist. 144, 12: La casa, che è piena d'imagini antiche e affumicate, non fa l'uomo gentile.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 92: Come che egli gli vedesse il vaio tutto affumicato in capo,.... ed assai altre cose tutte strane,.... tra queste una ne gli vide ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 46: La faccia brutta, affumicata, arsiccia.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 103: Egli è un uomo di più di settanta anni, canuto, macilento, ricotto ed affumicato.
Esempio: Varch. Boez. 9: La bellezza delle quali [vesti], come si vede nelle statue affummicate dal tempo, aveva una certa caligine di trascurata antichità ricoperto.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 160, 1: Per similitudine diciamo color sucido, o sudicio, un colore qual sia più o men chiaro, ma affumicato, e che pende al nericcio.