Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
COLCARE.
Apri Voce completa

pag.136


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
COLCARE.
Definiz: Neutr. pass. colcarsi Posarsi, Adagiarsi, su checchessia, e più particolarmente Porsi a letto.
È forma addolcita di Corcare; ma da non usarsi che in poesia, e raramente. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 168: Don Giovanni, venitevi a colcar meco.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 30, 73: Vede che prima di colcarsi in esso [letto], Leva di sotto al materasso un scrigno.
Definiz: § I. Detto del sole, Tramontare. –
Esempio: Bocc. Amet. 100 t.: Ma poi che l'aere a divenir bruna Incominciò, ed il sole a colcarsi,... Io mi levai del luogo ov'era quatto.
Esempio: Cont. Bell. Man. 40: Prima vedremo sdegno in cor gentile Al tutto scemo, e il sol colcar là donde Ne mena il nuovo giorno (qui a modo di Neutr.).
Definiz: § II. Att. Porre, Coricare. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 287: E a tempo sì penoso Nacque Cristo amoroso; Non ci averii pietoso Visto 'l dove colcare (cioè, visto dove colcarlo o coricarlo).
Esempio: E Fr. Iac. Tod. 353: Suora, e tu sii mia bifolca; Como terra sì m'assolca; Quanto vuoi, sotterra colca (qui in locuz. figur., parlandosi di piante).