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ERBAGGIO.
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ERBAGGIO.
Definiz: Sost. masc. Nome generico col quale si designa Ogni sorta di quell'erbe che si coltivano negli orti per cibo, o per condimento di vivande. –
Esempio: Vill. M. 43: La paglia, le legne, il pescie e l'erbaggio, vi furono in grande carestia.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 65: E avrebbonmi senza dubbio alcuno ammazzato, se non che il ventre, pien di bietole e di altri erbaggi, assaltato, la mercè di quelle bastonate, da una sdrucciolevole soccorrenza, schizzando ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 447: Sono alcuni che non solamente mangiano le fave crude, ma le cuocono insieme con carne di porco, come si cuocono gli erbaggi de gli orti.
Esempio: Tass. Dial. 1, 352: Oltre questo giardino,... ha un broilo molto grande che di ogni maniera d'erbaggio è copiosissimo molto.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 7: Dove sono arbori fruttiferi, sotto non vi hanno a essere erbaggi sempre, e dove sono erbaggi, non v'hanno a essere i frutti.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 149: Avendo invitato a cena alcuni amici, parve che avesse ammazzato l'orto, perchè non diede loro se non erbaggio.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 24: Legnaia, borgo sotto Firenze, è copioso d'erbaggi, com'è dalla parte opposta il piano di Varlungo.
Definiz: § I. E semplicemente per Erba. –
Esempio: Vill. G. 481: Ciascuno Tartero vae a cavallo, e i loro cavalli sono piccioli, e sanza ferri, e con brettine sanza freni, e la loro pastura è d'erbaggio e di strame, sanza altra biada.
Definiz: § II. E talora anche per Erba medicinale. –
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 99: Truovasi ancora d'un'altra ragion rombice,... la quale è grande erbaggio; nasce in luoghi palludosi, ed ha le virtù medesime ch'hanno l'altre.
Esempio: Forteguerr. Cap. 213: Chi empì la sua [bisaccia] del fior della bellezza, Chi di rimedj, balsami ed erbaggi Da risaldar ferute, e cacciar morbi.