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Dizion. 5° Ed. .
BAVA.
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BAVA. Definiz: | Sost. femm. Umore viscoso che esce per se medesimo come schiuma dalla bocca degli animali. |
Voce di cui i suoni labiali esprimono la formazion della bava sulle labbra. Anche il franc. ha bave, e lo spagn. baba. − Esempio: | Dant. Inf. 34: Con sei occhi piangeva, e per tre menti Gocciava il pianto e sanguinosa bava. |
Esempio: | Sacch. Nov. 2, 124: Dogli del migliore vino ch'io ho, ed egli m'ha dato della bava sua. | Esempio: | Car. Eneid. 3, 986: Vist'ho quando le membra de' meschini Tiepide, palpitanti e vive ancora, Di sanguinosa bava il mento asperso, Frangea co' denti a guisa di maciulla. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 1, 12: E poi cadesti, Posti i fianchi a gran risico, Su 'l guazzo della bava Della mula del fisico. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 2, 211: Copiosa bava, precorritrice infallibile dell'afflato, anzi pure dell'imminente illapso del nume familiare. |
Definiz: | § I. Far la bava, dicesi del Mandarla fuori dalla bocca, per ira, rabbia, o altra cagione; e in senso figurato, Arrabbiarsi, Dar nelle furie. − | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 85: Per la stizza non può formar parola, Si sgraffia, batte i denti, fa la bava. | Esempio: | Not. Malm. 2, 608: Fa la bava, intendi Ha gran rabbia,.... come si vede ne' cani arrabbiati, donde è presa la presente metafora. |
Definiz: | § II. Far venire la bava, vale Far entrare in gran collera. − | Esempio: | Not. Malm. 2, 608: Si dice ancora: E' fa venir la bava, di chi fa entrare in collera, e noia forte. |
Definiz: | § III. Bava si dice a Quella seta che per non aver nerbo non può filarsi, e si straccia; e anche a Quella parte che talora sfiocca nella seta filata. − | Esempio: | Pegolott. Prat. Merc. 131: Il loro filo [delle sete].... sia sottile e ritondo, senza pelo e senza bava, e netta di capitoni. | Esempio: | Magal. Lett. scient. 224: Mi sentirei ben da scommettere, che ella non sia altro che una rimondatura di quelle bave, che hanno intorno i bozzoli da seta, distinte da quel filo andante che forma il bozzolo. |
Definiz: | § IV. Bave chiamano i gettatori Quelle superfluità di metallo, gesso, e simili, che hanno i loro getti cavati dalla forma; e più propriamente Quelle laminette che produce il metallo, penetrando nelle fessure o crepature della forma. − |
Esempio: | Cellin. Pros. Oref. 59: Ciò fatto, si dee pigliare il detto gesso, e con un coltellino nettarlo da certe bave che fa il gesso all'intorno. |
Esempio: | E Cellin. Pros. Oref. 83: Com'egli sia freddo [l'argento], si debbe d'intorno nettarlo dalle sue bave. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 12, 263: Maestro Iacopo Ciciliano, eccellente gettatore di bronzi, che fa che vengono le cose sottilissimamente senza bave, che con poca fatica si rinettano. |
Esempio: | Baldin. Vocab. Dis. 136, 1: Rinettare.... è il ripulire che fanno [i gettatori].... i lor lavori dalle superfluità, scabrosità e bave, colle quali escono dalla forma. |
Definiz: | § V. Bava di vento, vale Piccolo alito di vento, che spira sul mare, e che si avverte soltanto per un leggiero
increspamento delle onde. – | Esempio: | Car. Long. 65: Era il mare in calma, e non tirando da niuna banda bava di vento, facea mestiero ch'andassero a remi. |
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