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DECORO.
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DECORO.
Definiz: Sost. masc. Convenienza d'atti o di cose, proporzionata alla condizione d'uomo onorato.
Dal lat. decorum, Neutr. dell'adiettivo decorus, usato in forza di sost. –
Esempio: Cic. Ufic. 35: Quello è decoro el quale è consenziente alla escellenzia dell'uomo in quella cosa, nella quale la natura sua lo fa differente dagli altri animali.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 23: Perdonatemi se vi scrivo così fuor del decoro, con un sol mezzo foglio, perchè non ne ho più in questo punto, e scriver vi voglio in ogni modo.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 17: Move fortezza il gran pensier, l'arresta Poi la vergogna e 'l virginal decoro.
Esempio: Segner. Pred. 389: Il mondo già si è avanzato a tanto splendore di abiti, di gioie, di gale,... che quando ancor possedessimo doppie entrate, appena ci basterebbono a sostenerlo con quel decoro che saria convenevole all'onor nostro.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 92: Lo stesso Aristotele tanto adula vergognosamente Alessandro suo discepolo consegnato al suo governo, quanto Platone contra il suo decoro si vendè a Dionisio per saziare la gola.
Esempio: Fag. Rim. 5, 100: Fatevi.... cavare un occhio Per star fra' brutti con decoro a crocchio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Dov'è la dignità, dove il decoro?
Definiz: § I. E per Dignità di contegno, Maestà nell'aspetto, e simili. –
Esempio: Robb. Recit. 303: Cominciò a lacrimare con tanta divozione e decoro, ch'e' pareva una verginella.
Esempio: E Robb. Recit. 308: Pareva quella testa un angioletto, e riteneva anche morto un certo decoro.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 101: Venga nel suo decoro, e seco porte Le regie insegne e 'l suo divin splendore.
Esempio: Pindem. Poes. 59: Di real decoro Sparsa le guance ed onestata il ciglio, Avanzava il bel piè l'augusta sposa.
Definiz: § II. E per Onore, Lustro, Splendore. –
Esempio: Car. Rim. 39: L'arte vostra, rivolta al mio decoro, Ben tutto può.
Definiz: § III. E figuratam., parlandosi di persona o di cosa che rechi lustro ed onore. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 109: È [il Berni] delle muse in ver gioia e decoro.
Esempio: Mont. Iliad. 22, 561: Ahi! ne saresti, Vivo, il decoro; e ne sei, morto, il lutto.
Definiz: § IV. Parlandosi di feste solenni, vale Pompa, Adornamento, Onoranza, e simili. –
Esempio: Segn. A. Mem. Viagg. Fest. 39: Come le milizie distese per tutte le strade ne accrescevano di decoro, così ne aggiunsero di solennità i saluti del cannone.
Definiz: § V. Term. di Retorica e delle Arti del bello. Giusta convenienza di tutto ciò che costituisce una composizione letteraria od artistica con la natura o qualità della cosa o persona rappresentata, ed altresì col tempo, col luogo, ed altre qualsiansi circostanze. –
Esempio: Cic. Ufic. 35: E così noi possiamo stimare queste cose essere intese da quello decoro, el quale e' poeti seguitano.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 151: Osserva il decoro, cioè la convenienza dell'atto, vesti, sito e circostanti della dignità o viltà delle cose che tu vuoi figurare.
Esempio: Car. Arist. Rett. 217: Ora venendo al decoro, diciamo che allora averà l'orazione il decoro suo, quand'ella sarà affettuosa, costumata, e proporzionata al soggetto.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Proem. 3, 13: In Simon Sanese si vede il decoro nel compor le storie.
Esempio: Tass. Pros. div. G. 1, 60: Semplicissimo concetto è quello.... Hanno alquanto di maggiore ornamento gli altri [concetti]; ma non tanto che eccedano il decoro dell'eroico.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 156: Immagini di Maria Vergine, delle quali fece moltissime; e diede loro un tal decoro, maestà e devozione, che veramente fu una maraviglia.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 308: Questo decoro, siccome è l'anima del nostro vivere, così è l'anima della poesia, che è una rappresentazione e un ritratto di quello.
Esempio: Galian. B. Vitr. 17: Il decoro è un raffinato aspetto dell'opera, composto di cose approvate dalla ragione: questo si regola o dallo statuto.... o dalla consuetudine o dalla natura.