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Dizion. 4° Ed. .
SPORGERE
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SPORGERE.
Definiz: | Uscir checchessia del piano, o del perpendicolo, ove sta affisso; e si usa in signific. neutr. e neutr. pass.
Lat. prostare, prominere. Gr. ἐξέχειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 34. E la terra, che pria di quà si sporse, Per paura di lui fe del mar
velo. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 93. È adunque il vaso ec. di cristallo, la di cui bocca ec.
sporge in fuora con arrovesciatura piana. |
Esempio: | Borgh. Orig. Fir. 162. Non fu aggiunto ec. da' nostri quel tanto, che sporge in
fuori dalla parte di dietro. |
Definiz: | §. I. In att. signific. vale Porgere. Lat. exporrigere, tendere. Gr.
παρεκτείνειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 17. Perchè con gli occhi in giù la testa sporgo. |
Esempio: | But. ivi: La testa sporgo, cioè con gli occhi chinati in giù feci la testa in fuora
a guardar di sotto. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 4. 341. Rinnovata la zuffa, le mani sporgevano agli assediati,
che allora era tempo. |
Definiz: | §. II. Figuratam. |
Esempio: | Dant. Par. 10. O Beatrice, quella, che si scorge Di bene in meglio sì subitamente,
Che l'atto suo per tempo non si sporge Quant'esser convenía da se lucente. |
Esempio: | But. ivi: Non si sporge, imperocchè la santa scrittura non acquista di tempo in
tempo maggiore altezza, ch'ella s'abbia. |
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