Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SPORGERE
Apri Voce completa

pag.680


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
SPORGERE.
Definiz: Uscir checchessia del piano, o del perpendicolo, ove sta affisso; e si usa in signific. neutr. e neutr. pass. Lat. prostare, prominere. Gr. ἐξέχειν.
Esempio: Dant. Inf. 34. E la terra, che pria di quà si sporse, Per paura di lui fe del mar velo.
Esempio: Sagg. nat. esp. 93. È adunque il vaso ec. di cristallo, la di cui bocca ec. sporge in fuora con arrovesciatura piana.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 162. Non fu aggiunto ec. da' nostri quel tanto, che sporge in fuori dalla parte di dietro.
Definiz: §. I. In att. signific. vale Porgere. Lat. exporrigere, tendere. Gr. παρεκτείνειν.
Esempio: Dant. Inf. 17. Perchè con gli occhi in giù la testa sporgo.
Esempio: But. ivi: La testa sporgo, cioè con gli occhi chinati in giù feci la testa in fuora a guardar di sotto.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 341. Rinnovata la zuffa, le mani sporgevano agli assediati, che allora era tempo.
Definiz: §. II. Figuratam.
Esempio: Dant. Par. 10. O Beatrice, quella, che si scorge Di bene in meglio sì subitamente, Che l'atto suo per tempo non si sporge Quant'esser convenía da se lucente.
Esempio: But. ivi: Non si sporge, imperocchè la santa scrittura non acquista di tempo in tempo maggiore altezza, ch'ella s'abbia.