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1) Dizion. 5° Ed. .
LETIZIA.
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LETIZIA.
Definiz: Sost. femm. L'esser lieto, Stato di chi è lieto, Contento che deriva dal godere presenzialmente quelle cose che allegrano l'animo, e che per lo più si manifesta nel volto.
Dal lat. laetitia. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 168: Sapete che è letizia? una allegrezza, uno gaudio sommo d'anima, ove non è nulla tristizia; d'anima dico, perocchè le bestie non hanno letizia.
Esempio: Dant. Parad. 1: Partorir letizia in su la lieta Delfica deità dovria la fronda Peneia, quando alcun di sè asseta.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 8: Imputando grazia quegli all'Abate, e l'Abate a lui, con molta spirituale letizia mangiarono insieme.
Esempio: Petr. Rim. 2, 74: Gli occhi pien di letizia e d' onestate.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 151: Allegrerà àe prima movimento ne l'anima, e chiamasi iubilo; e poi esce nel volto e dilatasi per la faccia, e chiamasi letizia; e poi si sparge per tutto lo corpo e muovelo, e chiamasi esultazione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 72: Chi con colori accompagnati ad arte Letizia o doglia alla sua donna mostra, Chi ec.
Esempio: Varch. Stor. 2, 114: La qual cosa arrecò incredibil letizia alla maggior parte degli Aretini.
Esempio: Grazz. Pros. 39: La letizia loro in dolore, la dolcezza in amaritudine ed il riso in pianto, prestamente si rivolse.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 86: Veggio.... della letizia nova Veraci segui in questa turba infida: Il danno universal solo a lei giova, Sol nel pianto commi par ch'ella rida.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 25: Se gli poteva in ogni modo legger nel volto grandissima letizia.
Esempio: Segner. Mann. giugn. 27, 3: Considera che la letizia e 'l gaudio, ancorchè del continuo si Confondano insieme, sono nondimeno in rigore assai differenti; perciocchè il gaudio è solo del ben presente, la letizia è più del futuro.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 21: Dolcissima cosa è quel sonno, a conciliare il quale concorse o letizia o speranza.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 10: E posso Sentir letizia nel palagio avito Che fe' vuoto la morte?
Definiz: § I. E detto di animali. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Non però dal lor esser dritto sparte Tanto, che gli augelletti per le cime Lasciasser d'operare ogni lor arte; Ma con piena letizia l'òre prime, Cantando, riceveano intra le foglie.
Definiz: § II. Figuratam. e poeticam., per Già che è cagione di letizia. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Mentr'io m'andava, tra tante primizie Dell'eterno piacer, tutto sospeso, E disïoso ancora a più letizie, Dinanzi a noi ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 701: A più letizie; cioè a la certificazione de la cagione di quello ch'io vedea, la quale è di maggior letizia che 'l vedere.
Definiz: § III. E per Ciò che dimostra letizia. –
Esempio: Dant. Parad. 21: Vita beata, che ti stai nascosta Dentro alla tua letizia, fammi nota La cagion che sì presso mi t'accosta.
Esempio: E Dant. Parad. 26: El s'appellava in terra il sommo bene, Onde vien la letizia che mi fascia.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 591: Che ti stai nascosta Dentro a la tua letizia; cioè dentro al tuo splendore, che dimostra la tua letizia.
Definiz: § IV. E per Festa, Giubilo, più spesso pubblico, per alcun lieto avvenimento, o per il ricorrere di qualche festività. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 361: A dare un grillo non ci sono sciali, Lo vedo anch'io; ma in giorno di letizia Anche un grillo eternar può l'amicizia.
Definiz: § V. E per Beatitudine celeste. –
Esempio: Dant. Parad. 6: Nel commensurar de' nostri gaggi Col merto, è parte di nostra letizia.
Esempio: E Dant. Parad. 30: Luce intellettual piena d'amore, Amor di vero ben pien di letizia, Letizia che trascende Ogni dolzore.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 214: È parte di nostra letizia; cioè è parte della nostra beatitudine.
Definiz: § VI. Pure figuratam. e poeticam., trovasi detto per Spirito celeste letiziante. –
Esempio: Dant. Parad. 9: L'altra letizia che m'era già nota. Preclara cosa mi si fece in vista.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 289: L'altra letizia; cioè l'altro beato spirito che si mostrava lietissimo.
Definiz: § VII. Dare letizia ad alcuno di checchessia, vale Dargli cagione di' e' si rallegri di esso. –
Esempio: Orig. Omel. volg. 290: O amor mio desiderabile, ritorna a me; non mi ti fare più aspettare; e dammi letizia della tua presenza.
Definiz: § VIII. Darsi letizia, vale Rallegrarsi. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 261: Groliavasi e davasi letizia, e diceva: gaudeamus omnes in Domino, chè il figliuolo di Dio è fatto nostro figliuolo, cioè nostro fratello.
Esempio: Ros. Vit. 106: Disse:... farò sì, con la grazia di Dio, che vinceremo. Onde el signore si diè letizia.
Definiz: § IX. Fare letizia, vale Rallegrarsi, per lo più con esteriori dimostrazioni. –
Esempio: Dant. Parad. 16: Per tanti rivi s'empie d'allegrezza La mente mia, che di sè fa letizia, Perchè può sostener che non si spezza.
Esempio: Leggend. quattr. M. 22: E maravigliandosi Giuda incominciò a fare grande letizia, e disse: ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 469: Che di sè fa letizia; cioè ch'ella si rallegra di se medesimo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 194: Orlando e gli altri cavallier non manco Di tal conversïon letizia fero.
Definiz: § X. Prendere letizia, vale Rallegrarsi, Sentire allegrezza. –
Esempio: Dant. Purg. 13: Veggendo la caccia, Letizia presi ad ogni altra dispari.