Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MUNIFICO.
Apri Voce completa

pag.653


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
MUNIFICO.
Definiz: Add. Che bene e largamente usa delle sue sostanze, favori, e simili, in altrui benefizio o profitto; Liberale; anche in costrutto con un compimento, retto dalla particella Di o In, denotante ciò in che alcuno è munifico.
Dal lat. munificus. −
Esempio: Bemb. Stor. 2, 121: Giulio in altri quanto sia largo, quanto munifico, assai e anco di soverchio v'è chiaro.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 330 t.: Lasciò dopo sè la moglie e duoi figliuoli; fu piacevole e munifico verso gli amici.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 329: Dio ci ha fatto grazia d'un Principe, che ci vedrà volentieri, e non ci mancherà di qualche onesto favore; ed è tanto munifico che li sarete familiarissimo.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 12, 3, 120: Non ci è modo nè officio che rapisca più i cuori de' vassalli, ne' principi, quanto si è l'esser munifico nel dare ec.
Definiz: § I. Per similit. −
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 155: Della munificenzia non ho medaglia alcuna, se non quella di Antonino, di bronzo, che sta così: Munificentia Aug.; e per rovescio ha uno elefante; ed una simile in Settimio Severo: non so se perchè questo animale sia di natura munifico, o perchè ec.
Definiz: § II. E figuratam. −
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 309: Ora mi si sveglia un talento di rassomigliare a quest'acque così munifiche (de' fiumi auriferi) le sante indulgenze.