Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FACONDIA
Apri Voce completa

pag.477


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FACONDIA.
Definiz: Sost. femm. Facoltà di copiosamente e ornatamente parlare o scrivere.
Dal lat. facundia. –
Esempio: Libr. Amor.: E molte volte facondia di parlare li cuori de' non amanti ad amare costrigne.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 72: Chi avrebbe mai tanto ingegno, chi tanta facondia, il qual potesse con sufficienti parole esprimere il magnifico apparato di quelle feste?
Esempio: Car. Eneid. 11, 619: Apri qui bocca al solito, e rintuona Con la facondia tua.
Esempio: Sanleol. Oraz. I, 1, 186: Natural cosa è il trovare, ma proprio della facondia il farsi bello del suo sapere.
Esempio: Dav. Tac. 1, 125: Potente per grande facondia e nobiltà.
Esempio: Giord. Op. 2, 99: Nè d'altra cosa tanto si curavano come di conseguir lode e fama dallo scrivere. Ma s'insegna e s'impara la facondia, non l'eloquenza.
Esempio: E Giord. Op. 2, 281: Chi era più potente di credito o di facondia, tirava a sè quantità di popolo, e faceva una setta.
Definiz: § I. Riferiscesi figuratam. a lingua, labbro, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 198: La lingua mia non è di tanta facondia, che dir potesse ciò che nel pensiero mio se ne ragiona.
Esempio: Parin. Poes. 229: Intanto il vago labro E di rara facondia E d'altre insidie fabro, Già modulando i lepidi Detti nel patrio suol.
Definiz: § II. Trovasi per Eloquenza, in quanto si distingue in varj generi. –
Esempio: Pros. Fior. I, 3, 16: De' tre generi della facondia, il giudiciale ha per suo fine il giusto, il deliberativo l'utile, e il dimostrativo l'onesto.