Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
OCCHIACCIO.
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OCCHIACCIO.
Definiz: Peggiorat. e Dispregiat. di Occhio. Occhio brutto, mal formato; usato più comunemente nel plur. a significare Occhi di guardatura torva, sinistra, minacciosa, e simili. ‒
Esempio: Bern. Orl. 6, 31: Ecco il gigante che quivi arrivava, La barba e le mascelle ha sanguinose, Quel grand'occhiaccio intorno stralunava, E visto Orlando, a guardarlo si pose.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 38: Un par d'occhiacci.... Così addosso ad un tratto gli squaderna, Che par ec.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 325: Quasi dicesse: con cotesti occhiacci di civetta, vuoi farmi la brava e dirmi villania?
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 2, 14: E con gli occhiacci lustri come vetro, Lo qual di dietro una gran face adorni ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 445: Si chinavano sommessamente al signore; ma certi visi abbronzati! certi baffi irti! certi occhiacci, che a don Abbondio pareva che volessero dire: fargli la festa a quel prete?
Definiz: § Fare gli occhiacci, e anche Fare gli occhiacci torti, Fare occhiacci, o simili, vale Atteggiare gli occhi in guisa, da manifestare minaccia, riprovazione, disgusto, e simili. ‒
Esempio: Dav. Tac. 2, 175: Vibio Crispo gli andava dietro, ambi crucciosi, con volti diversi; Marcello faceva occhiacci; Crispo ghignava.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 12: Ve' come elle ci fan gli occhiacci torti, E paion rimbrottarci dispettose!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 395: Apriva non ostante la bocca per gridare; ma vedendo il Nibbio far gli occhiacci del fazzoletto, ritenne il grido, tremò, ec.