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1) Dizion. 4° Ed. .
TAVERNIERE.
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TAVERNIERE.
Definiz: Che frequenta le taverne. Lat. ganeo, helluo. Gr. ἄσωτος, γαστρίμαργος.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 274. Acciò ch'io taccia per meno vergogna di noi i ghiottoni, i tavernieri, i puttanieri, e gli altri di simile lordura disonesti uomini.
Esempio: Pass. 134. Non sia ebriaco, ne taverniere, non giucatore, nè masnadiere.
Definiz: §. I. Taverniere, per Tavernaio. Lat. caupo. Gr. κάπηλος.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 225. Un giorno venendo egli a briga con un taverniere della terra ec.
Esempio: E Vit. S. Pad. appresso: Incominciarono ad animarlo, e provocarlo contro a quel taveniere, dicendo, che troopo gli tornava a gran disonore, che il suo nipote fosse villaneggiato da una vile persona.
Esempio: E Vit. S. Pad. appresso: Comandógli, che da quel taverniere ec. non togliesse mai nè gabella, nè prigione.
Esempio: Guid. G. Quivi li tavernieri, quivi li speziali.
Esempio: Amm. ant. 23. 3. 11. Quello, ched e' fa al canto del secondo gallo, lo prossimo tavernieri anzi dì saprà.
Definiz: §. II. Un conto fa il ghiotto, e un altro il taverniere; proverb. che vale lo stesso, che Fare il conto senza l'oste.
Esempio: Varch. stor. 15. 600. Ma come dicono i volgari con quel proverbio plebeo: un conto faceva il ghiotto, e un altro il taverniere.