Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
IRCO.
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IRCO.
Definiz: Sost. masc. Becco; ma è voce da non usarsi che in poesia.
Dal lat. hircus. –
Esempio: Tass. Gerus. 13, 4: E chi d'un fero drago, E chi forma d'un irco informe tiene.
Esempio: Guar. Past. fid. 1, 4: E da la greggia mia, caro Dameta, Conduci un irco.
Esempio: Fag. Rim. 5, 165: Son del real bordello Parate le muraglie e dentro e fuori Di pelli di castron, d'irchi e di tori.
Definiz: § I. E detto del marito a cui la moglie è infedele. –
Esempio: Bracciol. Schern. 1, 11: Vedrà, dice (Marte), vedrà quest'irco infame (Vulcano), Sollevator d'un mantice, cadente, Se ec.
Esempio: Giust. Vers. 107: E mamme uggiose E paralitici Irchi divaga.
Definiz: § II. Irco con l'effe, trovasi scherzevolmente, come appellativo ingiurioso, per lo stesso che Becco con l'effe. –
Esempio: Menz. Sat. 42: E voi Fauni e Silvani, irchi coll'effe, Che dura avete al capo ampia ceppaia, Del mio dir breve non vi fate beffe.