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1) Dizion. 5° Ed. .
FRATTAGLIA.
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Dizion. 5 ° Ed.
FRATTAGLIA.
Definiz: Sost. femm. Le interiora degli animali spiccate dal corpo, e certi ritagli delle lor carni. Più comunemente adoprasi in numero plurale. Detto per ischerzo anche delle viscere del corpo umano. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 176: E del corpo gli usciron le frattaglie, Bestemmiando Apollino e Macometto.
Esempio: Sold. Sat. 32: Quest'è ben ver, che la Satira anch'ella, Nuova aruspice fissa alla frattaglia, La verità nascosa ci spiattella.
Definiz: § I. E in locuz. figur. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 3, 8: E le frattaglie tutte Friggersi e manicarsi de' mendici, Ch'essi avean pasturati co' baroccoli.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 515: E le frattaglie tutte Friggersi e manicarsi de' mendici; manicare loro le viscere.
Definiz: § II. Per similit., dicesi familiarm. di Quelle cose minute e di poco valore che rimangono in una casa o in una bottega, levate o vendute tutte le altre migliori.