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Dizion. 5° Ed. .
CICCIA
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CICCIA. Definiz: | Sost. femm. Lo stesso che Carne; ma è voce un po' bassa, o che si adopera per lo più parlando a bambini. – |
Esempio: | Firenz. Rim. 2, 305: Questi vostri saluti in generale, Com'è a dir raccomandami a tutti, Egli è un dare a miccin la ciccia a' putti, Acciocchè la non faccia poi lor male. |
Esempio: | Alam. A. Rim. 82: Chi chiede bombo, chi pappa e chi ciccia. |
Esempio: | Grazz. Rim. 1, 107: Dategli il bombo, la ciccia e 'l confetto, Fasciatel bene e mettetelo a letto. |
Esempio: | Fag. Rim. 6, 199: Là non di fiere, ma d'umana ciccia Si fa macello. |
Definiz: | § I. Esser di ciccia, riferito a persona, vale figuratam. Avere come qualunque altro uomo le proprie passioni, i proprj risentimenti; Avere come tutti gli altri le sue debolezze. Comunemente, Esser di carne. – | Esempio: | Baldov. Scherz. 354: E subito d'andarvi M'è venuto nell'ossa il brullichio. Po' poi, suo danno, i' son di ciccia anch'io. |
Definiz: | § II. Far ciccia, vale Fare strage, macello, di gente, senza riguardo a persona. |
Definiz: | § III. Rinnovar ciccia e danari, dicesi proverbialm., e per ischerno, di Chi passa a seconde nozze, col fine principalmente di avere nuova dote. |
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