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MASTINO
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MASTINO.
Definiz: Sost. masc. Sorta di Cane grosso e mordace, che tengono i macellari a guardia della loro bottega; ma talora è detto così anche Quello che i pastori tengono a guardia del gregge. E si usa anche apposto, a mo' di aggiunto, a Cane mastino.
Antico franc. mastin, provenz. masti, ingl. mastiff. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 68 t.: E si de' avere lo signore grandissimi mastini per guardia de le sua pecore, e cani piccioli per guardia de la sua magione.
Esempio: Dant. Inf. 21: Mai non fu mastino sciolto Con tanta fretta a seguitar lo furo.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 169: Oltre a questo, le vide a' fianchi due grandissimi e fieri mastini.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 112: Quest'era Germia, signore d'Alisfort, con tre figliuoli,... con cani mastini e con ispiedi da caccia e lance.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 46: E come il braccio alla greppia distese Baiardo lo ciuffò come un mastino.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 139: Come il mastin che con furor s'avventa Adosso al ladro, ec.
Esempio: Bern. Orl. 1, 16: Ma stettono a giacer come mastini Sopra tappeti alla turchesca usanza.
Esempio: Bonc. Disc. pol. 10: Essendo ad altro effetto buono il levriere, ad altro il bracco, ad altro il mastino.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 85: Non bisogna volere che le pumici sieno spugne, che i mastini diventino levrieri, ec.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 252: Un'altra [carta], ove è una femmina, che dà l'andare ad un can mastino.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 22, 79: Era più fiero assai d'un can mastino.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 437: Trovavasi in quella corte un mastino, senza una virtù nè una buona qualità al mondo.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 89: Un certo can mastino, Che d'un rustico albergo era guardiano, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 88: A quel suono risposer subito di dentro gli urli e le strida di mastini e di cagnolini.
Definiz: § I. Figuratam. detto, per ingiuria, di persona; e più specialmente di persona feroce e crudele. –
Esempio: Dant. Inf. 27: E 'l mastin vecchio, e il nuovo da Verrucchio, Che fecer di Montagna il mal governo, Là dove soglion, fan de' denti succhio.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 695: E chiamali mastini, cioè cani, perch'erano sforzevoli uomini e di rapace condizione.
Esempio: Segner. Op. 4, 588: Conviene escluderli ancora pubblicamente da questa mensa divina, mentre sono sì temerarj che pretendono il pane de' figliuoli, quando tutt'ora seguono a far da cani.... Nè varrà già lo scusarsi con la nobiltà del personaggio.... Se è peccatore pubblico, è cane anch'egli; se non che, se insieme è peccatore ed è principe, è can mastino.
Definiz: § II. Molestare il mastino che dorme, vale Irritare imprudentemente alcuno, con pericolo di sentirne danno, averne gastigo, e simili. –
Esempio: Galil. Op. VI, 219: Procurando giusta mia possa che almeno sconosciuta non resti la disconvenienza di questo fatto, spero d'aver a fare uscir voglia ad alcuno di molestare (come si dice) il mastino che dorme, e voler briga con chi si tace.