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1) Dizion. 5° Ed. .
GIRONE.
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GIRONE.
Definiz: Accrescit. di Giro. Giro, Cerchio, grande; Grande spazio circolare. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 159: Due legioni frenavano il rimagnente dell'Affrica; due l'Egitto: e quattro tutto 'l girone di terra dalla Soría all'Eufrate.
Esempio: Allegr. Fantast. Vis. 4: Voi, il quale.... partendovi di terra, e quivi ritornando, con maravigliosa ruota poteste gire per tanti cerchi, spere e gironi, ec.
Definiz: § I. E semplicemente per Cerchio, Ripiano circolare. –
Esempio: Dant. Inf. 11: Ma perchè si fa forza a tre persone, In tre gironi è distinto e costrutto.
Esempio: E Dant. Purg. 15: Com'io voleva dicer: Tu m'appaghe; Vidimi giunto in su l'altro girone.
Esempio: Ugurg. Eneid. 197: Furo udite.... anime piangenti di fanciulli, nel primo girone.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 353: Sappi, che se' nel secondo girone; del settimo cerchio ove si puniscono li violenti contra sè e le sue cose.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 428: Tale; cioè furia, o vero calca, falca; cioè piega, suo passo per quel giron; cioè quarto, dove si purgava l'accidia.... Finge l'autore che queste anime si purgavano del peccato dell'accidia, correndo continuamente su per lo balso in giro.
Esempio: Gell. Lettur. N. 1, 156: Sentendo.... con quel del tatto lo incendio del fuoco de' gironi, e lo stridore del freddo, della ghiaccia, ec.
Definiz: § II. E per Ciascuno dei cerchi o sfere celesti, secondo l'antico sistema astronomico. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Gli altri giron per varie differenze Le distinzion che dentro di sè hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 63: Li altri giron per varie differenzie; cioè li 7 cerchi dei pianeti per varie differenzie: imperò che molto è differente l'uno da l'altro e sì per la sua altezza, e sì ec.
Definiz: § III. Vale altresì Grande aggiramento, Avvolgimento vorticoso. –
Esempio: Gell. Lettur. N. 1, 251: Per meglio esprimere e descrivere tal cosa, egli assomiglia questo tumulto così confuso, che si aggirava per quell'aria oscura, a uno di quei nodi di vento, che i Latini chiamano turbo, e noi vulgarmente girone.
Esempio: Soder. Agric. 18: Similmente sollevando il vento e rabbaruffando pagliuche, foglie ed altre cose leggieri, alzandole all'aere con certi gironi, poi calandole a terra, ec.
Definiz: § IV. E per Vortice, riferito ad acqua, fiume, mare, e simili. –
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 7: Fermarono il cammino, spaventati parte da nuove correnti e gironi d'acque e da secche, e parte ec.
Esempio: E Serdon. Stor. Ind. volg. 545: Il quale (mare orientale) sendo crudele, vasto e pieno di gironi, spesse volte inghiottisce le navi intere.
Definiz: § V. Nell'antica fortificazione, valeva Circuito di mura, Recinto, fatto più specialmente a maggior difesa di ròcche e di castelli. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 22: Quella ròcca ha dodici gironi, tutti murati a pietre preziose.
Esempio: Vill. G. 520: Rafforzando il castello molto di ròcca, e girone di mura e di torri, e muri di fuori la fronte.
Esempio: E Vill. G. 547: Il detto castello era molto forte di tre gironi di mura con la ròcca, e di vittuaglia assai fornito, e gente v'avea da 500 uomini, e non più.
Esempio: Pucc. A. Centil. 78, 23: I Fiorentin s'accampar per ragione Presso a' Lucchesi, e 'l fosso era mezzano, E nondimen guardat'era il girone.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 5: Brunel sin nel giron le 'l venne a torre; Ch'Agramante d'averlo ebbe disio.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 38, 20: Di lei le prove conte Vedute avea più volte al paragone, Quando Albracca assediar col suo girone.
Esempio: Bern. Orl. 14, 22: Sol la ròcca di sopra s'è difesa Nell'alto sasso ch'è sopra 'l girone.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. Ital. 1, 451: Eranvi ancora i gironi.... ne' castelli e nelle ròcche, spezialmente in quelle ch'erano sulle montagne, cioè un muro che cingeva una parte interiore della stessa ròcca o fortezza, per potersi ritirare colà, se la ròcca era presa.
Definiz: § VI. Term. marinaresco. Parte superiore del manico del remo da galea; e per estensione trovasi pel Manico stesso. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 247: È il remo un'altra lieva liberata nell'apposticcio ed iscalmo, la quale, mossa dalla forza de' remieri, viene a spingere la galea innanti, più o manco secondo la forza, con che il suo girone è mosso, e la pala penetra nell'acqua.