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1) Dizion. 5° Ed. .
BELLETTA
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BELLETTA.
Definiz: Sost. femm. Posatura che fa l'acqua torbida, specialmente dei fiumi. Forma varia di Melletta.
In greco πηλὸς vale lo stesso. –
Esempio: Giamb. Oros. 240: Essendo Sarno molto cresciuto, avea lasciato i campi pieni di belletta.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 2, 79: Limo è quella spezie di terra, la qual suole lasciare alle rive de' fiumi l'acqua torbida quando il fiume viene scemando, la qual noi volgarmente chiamiamo belletta.
Esempio: Bern. Orl. 10, 58: D'un alto monte scende un fiume in fretta, E va sopra le ripe furïoso, Pien di pioggia e di neve e di belletta.
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 30: Belletta, che è quella che lascia il fiume quando vien grosso, e che seccandosi poi screpola e s'apre.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 243: In que' luoghi dove i fiumi han lasciata la belletta.
Definiz: § I. E più generalmente prendesi anche per Fango, Melma, Mota, Pantano. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Or ci attristiam nella belletta negra.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 5, 12: E di nuovo correan per azzuffarsi, Come due verri d'ira e d'odio ardenti Corron ne la belletta ad affrontarsi Con dispettosi grifi e torti denti.
Definiz: § II. Trovasi anche per Posatura o Fondigliuolo di qualunque acqua. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 24: Se bollita [l'acqua di pozzo novello] in vasel di rame, non lascia nel fondo rena o belletta, sarà buona.