Lessicografia della Crusca in rete

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MAREZZO
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MAREZZO.
Definiz: Sost. masc. Quell'ondeggiamento di color variato, che fanno le vene nelle pietre o ne' marmi, o il tiglio nel legname, a guisa delle acque del mare. -
Esempio: Vett. Colt. 86: De' pedali, che hanno bel marezzo, se ne fanno certi lavori gentili.
Esempio: Soder. Op. 1, 155: I noci di Napoli, che hanno varj marezzi, con più ombre e di più fatte e più colorite di tutti gli altri.
Esempio: E Soder. Op. 1, 175: Le barbe di frassino hanno stupendi marezzi.
Esempio: E Soder. Op. 1, 194: Saranno (le pietre) di contrasto allo scarpello, se vi saranno dentro marezzi o vene splendenti d'oro o altro metallo, come che vi siano alcuni punti negreggianti.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 5, 1: È macchiata (l'agata di Siena), o, vogliamo dire più propriamente, marezzata d'un marezzo nero bianco giallo.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 279: Alabastro bianco, senza marezzi.
Esempio: E Targ. Viagg. appr.: Alabastro chiaro, con un poco di marezzo.
Esempio: E Targ. Viagg. 3, 280: Alabastro pieno di marezzi.
Definiz: § Per estensione dicesi d'altre materie, cui si dà il marezzo artificialmente. -
Esempio: Ner. Art. vetr. 40: Allora si mescoli bene il vetro, e se ne cavi una prova, che averà un colore giallognolo azzurrigno; questa mostra o prova, rinfocolata in fornace più volte e cavata, come comincia a freddare mostrerà alcuni marezzi e colori diversi assai vaghi.
Esempio: E Ner. Art. vetr. 41: Faccia marezzi, ondate, e scherzi di colori bellissimi.
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Amarezzare.... è anco lo stesso che Marezzare, Dare il marezzo a' fogli.