1)
Dizion. 5° Ed. .
ESCLAMAZIONE.
Apri Voce completa
pag.256
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
ESCLAMAZIONE. Definiz: | Sost. femm. L'atto dell'esclamare. |
Lat. exclamatio. ‒
Definiz: | § I. E per Voce, Grido di gioia, di plauso, di dolore, d'ira, e simili; ed altresì per Parola o Parole proferite esclamando. ‒ |
Esempio: | Varch. Stor. 2, 218: Il quale [popolo], tanto lieto e festoso, con sì prospere voci ed esclamazioni grida il nome tuo e quello della casa tua. | Esempio: | Cellin. Vit. 299: Subito mi venne a trovare, con grandissime esclamazioni dicendomi, che se il Duca sapeva ec. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 99: Tutti i commensali proruppero in esclamazioni, e in elogj del vino, fuor che il dottore. | Esempio: | E Manz. Prom. Spos. 106: Appena ne faceva qualche esclamazione, qualche rimprovero tra i denti. |
Definiz: | § II. Esclamazione, è altresì una Figura retorica, con la quale l'oratore alzando la voce mostra vivamente meraviglia, gioia, dolore, spavento, sdegno, od altra commozione dell'animo. ‒ | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 833: Ahi dura terra!... È qui colore che si chiama esclamazione. | Esempio: | Cavalcant. B. Retor. 309: Tra le figure delle parole giudicò Cicerone di dovere porre l'esclamazione, la quale parve a Quintiliano, che più tosto a i concetti appartenesse. |
Definiz: | § III. Fare esclamazione, vale Esclamare. ‒ |
Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 132: Ne la quinta parte fa esclamazione contra Fiorenza, riprendendola d'alquanti vizj. |
|