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1) Dizion. 5° Ed. .
ESARCA e, con forma oggi non comune, ESARCO.
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ESARCA e, con forma oggi non comune, ESARCO.
Definiz: Sost. masc. Titolo che ebbe Quel duca o governatore principale, che dagl'Imperatori greci di Oriente era preposto, e con autorità anche militare, alle provincie italiane soggette all'Impero, e che ordinariamente risedeva in Ravenna.
Dal basso lat. exarchus, e questo dall'adiettivo grec. ἔξαρχος, Che in checchessia sovrasta agli altri, si leva su gli altri. ‒
Esempio: Machiav. Stor. 1, 13: La ridusse (Longino, Roma) sotto un duca, il quale ciascun anno da Ravenna vi si mandava,... ed a quello che per l'Imperatore stava a Ravenna, e governava tutta Italia, pose nome esarco.
Esempio: E Machiav. Stor. 1, 20: Nè venne più esarco da Costantinopoli in Ravenna, ma si governava secondo la voglia del Pontefice.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 387: La quale (la gente Gota) essendo finalmente stata cacciata d'Italia dalle armi degl'Imperatori, cominciò di nuovo Italia a governarsi per magistrati greci, de' quali, quello che era superiore a tutti, detto con greco vocabolo esarco, risedeva a Ravenna.
Esempio: Magal. Lett. At. 631: L'usurpazioni di due esarchi sopra le poche terre rimaste all'Imperio in Italia.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 13: Dove (a Ravenna) risedendo gli esarchi, cioè i ministri o sia i governatori postivi da i greci Augusti, davano il nome di Esarcato ec.
Esempio: Capp. Longob. 92: L'esarca stava per lui contro all'ariano Ariovaldo.
Esempio: E Capp. Longob. 154: Costantinopoli pur sovente li combatteva (i Pontefici) con l'eresia, gli esarchi più volte assalsero Roma.
Definiz: § E per similit. ‒
Esempio: Menz. Sat. 39: Di quest'arti a mantener l'impero Servissi il gran Tonante; e non fu esarca, Non fu tetrarca, ma serbollo intero.