Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
AMMICCARE.
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AMMICCARE.
Definiz: Neutr. Accennare, Far cenno, propriamente con gli occhi, o con certi movimenti del viso.
Dal lat. adnictare. −
Esempio: Dant. Purg. 21: Io pur sorrisi, come l'uom ch'ammicca; Per che l'ombra si tacque.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 512: Ch'ammicca, cioè come chi accenna ad altri.
Esempio: Varch. Ercol. 86: Solemo ancora, quando volemo essere intesi con cenni senza parlare, chiudere un occhio; il che si chiama far d'occhio, ovvero fare l'occhiolino,.... cioè accennare con gli occhi; il che leggiadramente diciamo ancora noi con una voce sola, usandosi ancora oggi frequentemente il verbo ammiccare in quella stessa significazione che l'usò Dante.
Esempio: Bard. P. Avinav. 1, 37: Poi alza il capo, e verso Astolfo ammicca, Che gli si ponga ivi a sedere al fianco.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 26, 7: Pur che taccian omai, col volto ammicca.
Esempio: Fag. Comm. 6, 306: Ora bisogna ch'i'aspetti ch'ella m'ammicchi.
Definiz: § I. E attivam. −
Esempio: Pass. G. Cr. 225: Giovanni allora Nicodemo ammicca, Che gli dia chiovi, senza dirgli verbo.
Definiz: § II. Ammiccare a sè alcuno, trovasi per Fargli cenno che venga a lui, che gli si accosti. −
Esempio: Pass. G. Cr. 63: E poi [G. C.] quel servo Malco a sè ammicca; L'orecchia sana al capo gli rappicca.