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1) Dizion. 5° Ed. .
LEBETE
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Dizion. 5 ° Ed.
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LEBETE.
Definiz: Sost. masc. Term. d'Archeologia. Caldaia, Paiuolo, e simili, adoperato dagli antichi nei sacrifizj.
Dal lat. lebes lebetis, e questo dal grec. λέβης. –
Esempio: Salvin. Callim. 159: Fremono le fornaci di Vulcano Per la tanaglia.... Ed i lebeti lavorati a fuoco Orrendamente.
Esempio: E Salvin. Odiss. 264: Orsù, il tripode grande ed il lebete Doniamogli per testa.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 180: Due lebeti dorati stavano nell'estremità del frontespizio del tempio di Giove Olimpio.
Esempio: EBuonarr. F. Medagl. ant. 181: Nè vedendosi nelle medaglie per lo più altri tripodi, che questa sorta di vasi; forse lebeti saranno stati quei non tondi affatto, e più larghi di bocca, e tripodi si saranno chiamati i tondi, e stretti di bocca.
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. 53: Ulisse fu deriso da' Proci: Tozzi di pan chiedendo, e non già spade, Ovver lebeti; poichè ec.
Esempio: Lanz. Vas. ant. dip. 67: In terra si vede un basso tripode con un lebete, ed un altro lebete ritto.
Esempio: Mont. Iliad. 9, 158: Sette tripodi, non anco Tocchi dal foco; dieci aurei talenti; Due volte tanti splendidi lebeti.
Esempio: E Mont. Iliad. 23, 776: Indi si tolse Il fulgido lebete.