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1) Dizion. 5° Ed. .
MANICARE
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MANICARE.
Definiz: Att. Lo stesso che Mangiare, nel senso altresì di Distruggere col farne cibo, Divorare; e costruiscesi anche con la particella Di. È voce rimasta solo al contado, e che oggi non si userebbe se non per ischerzo, o per imitazione del linguaggio contadinesco. È modificazione di manucare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 308: Se innanzi il detto tempo si semineranno (i cavoli), produceranno la quaresima il seme, e non saranno convenevoli a manicare.
Esempio: Senec. Pist.: Manicai d'un pan secco, e desinai senza metter tavola.
Esempio: Bibb. N. 1, 366: La carne che dalle bestie sarà innanzi assaggiata, non ne manicate, ma gittatela ai cani.
Esempio: E Bibb. N. 4, 498: E da poi ch'egli ebbe nascoso il corpo, manicòe del pane con pianto e con tremore.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 174: Non so qual maggior crudeltà si fosse potuta usare in un traditore che tutta una città avesse messa ad uccisione, che quella alla quale tu m'hai posta, a farmi arrostire al sole e manicare alle mosche.
Esempio: Vell. Cron. 145: E di ta' c'ebbe che ne arrostirono, della carne sua, e manicaronne.
Esempio: Pucc. A. Centil. 40, 84: Ma tre dì stette in tal modo pregione Che da' masinadieri (masnadieri) era guardato, Nè bevve in quel, nè manicò boccone.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 200: Oimè! che 'l Toso arà detto il vero, ch'ella s'ha manicato il cappone.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 224: Se il diavol mi dà grazia ch'io ponga giù costui, io ti concerò sì, che cotesti saranno i peggiori fichi che tu manicassi mai.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 119: Quando fu mai che la volpe potesse appressarsi alla gallina ch'ella non se la manicasse?
Esempio: Baldov. Lament. 51: Io che già manicavo un pan sì presto, Del manicare ho ugni pensier smarrito.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 139: Il latino manducare produsse manucare e manicare, voci usate da' buoni autori antichi:... oggi però sono solo rimase in campagna tra' contadini.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Grazz. Pros. 191: Nencio, dettole che non la manicherebbe, nella fine seppe tanto ciurmarla, che, spogliatasi in un tratto, se n'entrò nel letto innanzi a lui.
Definiz: § II. E usato assolutam., vale Prender cibo, Nutrirsi, Alimentarsi; ed altresì Fare alcuno dei pasti consueti quotidiani, e più specialmente il desinare. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 20: Manicare senza amico è vita di leone o di lupo.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 47: Quando tu se' sazio, tu non puoi più manicare.
Esempio: Dant. Inf. 33: Ambo le mani per dolor mi morsi. E quei, pensando ch'io il fessi per voglia Di manicar, di subito levorsi, E disser ec.
Esempio: Bibb. N. 1, 120: Disse: Io non manicherò, insino a tanto ch'io averò favellato queste parole.
Esempio: E Bibb. N. 1, 412: Sedette il popolo a manicare e a bere, levaronsi a giuocare.
Esempio: Lett. fam. 47: Gigliotto fu qui a me, e non volle nè bere nè manicare.
Esempio: Burch. Son. 77: Tiratevi da parte, o lumaconi, Mentre che ci vedete manicare, E non venite qui per piluccare.
Esempio: Pataff. 9: Vien oggi a manicar con esso noi.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 2: O Lisa mia, quand'io ti ricordo, Ancor per casa mi ti par vedere, E starti meco a un dischettin d'accordo, E 'n santa pace manicar e bere.
Definiz: § III. Manicare, riferito figuratam. a persona, vale Sopraffare con parole, o con atti, di minaccia, di rimprovero, e simili, in modo da ridurla a non avere più forza o energia, a non poter più fiatare, come se fosse quasi disfatta. –
Esempio: Cecch. Spirit. 3, 3: Egli le ha detto la maggiore Villaniaccia che gli abbia saputo; E sì le ha comandato (chè è una bestia Che par che e' voglia manicarsi e' popoli) Che la non esca di casa.
Definiz: § IV. Vale anche Danneggiare continuamente e gravemente nelle sostanze, negli averi, Disertare, e simili, con modi disonesti. –
Esempio: Cecch. Malandr. 389: Ho un oste scarso più che il fistolo Che mi sta sempre a torno, e mi si manica Con la penna, e m'infilza là sul libro Tanti De' dar che fa tosto una faccia Che par un campo pien di porche.
Definiz: § V. E riferito a denari o sostanze, vale Spendere, Consumare, in cibi e bevande, in banchetti, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 136: Per questa novella veramente si può comprendere.... che Ambrogino saviamente provvedesse a volersi prima manicare il suo, che altri lo mangiasse.
Esempio: Dav. Mon. 447: Per lo contrario Apizio, chiamato da Plinio fogna sfondolatissima, dua milioni e mezo d'oro si manicò.
Definiz: § VI. Manicare uno senza sale, ed anche Manicare uno col sale, si usò a significare Dirgli, per rabbia o per odio, ogni maggior villania, o Fargli ogni maggior male possibile, Odiarlo a morte. –
Esempio: Grazz. Pros. 49: Ma vedi, tu mi facesti montare la luna, di maniera che io t'arei manicato senza sale.
Esempio: Dav. Tac. 1, 335: E sarebbonsi egli e Agrippina manicati col sale (il lat. ha: mutuis odiis Agrippinae invisus).
Definiz: § VII. Avere buon manicar co' ciechi, si disse proverbialm. per Aver che fare con persona poco avveduta; che comunemente dicesi Mangiare il cavolo co' ciechi. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 101: Oh egli avrebbe buon manicar co' ciechi, ed io sarei bene sciocca, se io nol conoscessi e se io il credessi; ma per certo e' non gli verrà fatto.
Definiz: § VIII. Manicare pan pentito. –
V. Pane.