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1) Dizion. 5° Ed. .
DIVERGENTE.
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Dizion. 5 ° Ed.
DIVERGENTE.
Definiz: Partic. pres. di Divergere. Che diverge.
Lat. divergens.
Definiz: § I. In forma d'Add. Term. dei Geometri. Aggiunto di linea divergente o piano divergente, e vale Che prolungandosi sempre più si scosta da un'altra linea o piano, che muova dallo stesso punto. Contrario di Convergente. ‒
Esempio: Torric. Lez. 41: La natura sempre si serve di quelle linee che chiamano divergenti, le quali partendo da un punto si diffondono in una sfera.
Esempio: Cavalier. Specch. ust. 65: L'istesse [linee] chiamaremo divergenti quando tutte si partiranno da un dato punto commune.
Esempio: Marchett. Nat. Comet. 17: I raggi della fiammella son tutti linee divergenti,... e come semidiametri di un gran cerchio.
Esempio: Manfred. Elem. Geom. 9: Le linee rette come A B, C D, che non sono parallele, diconsi convergenti dalla parte del loro concorso M, e divergenti dalla parte opposta N.
Esempio: Zanott. E. Prospett. 42: Se Bb fosse minore del diametro, le linee BF, b e sarebbero divergenti dalla parte dell'ombra, la quale perciò si andrebbe sempre dilatando nello scostarsi dal globo, e si estenderebbe all'infinito.
Definiz: § II. E Term. degli Algebristi. Aggiunto di Serie divergente, e vale Che procede con termini continuamente crescenti. ‒
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 4: La loro estensione, progresso ed accrescimento sono infinitamente piccioli nel principio, e per età esser possono insensibili, non altramente che una lentissima serie divergente infinita.