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1) Dizion. 5° Ed. .
INNOVARE.
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INNOVARE.
Definiz: Att. Fare di nuovo, Fare cosa non fatta prima; ed altresì Apportare, Produrre, o simili, come novità.
Dal lat. innovare. –
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 388: Facciendo bandire, che sotto pena della disgrazia nostra non s'innovi cosa alcuna per tutto il presente mese.
Esempio: Guicc. Op. ined. 6, 59: Di poi non è innovato altro, se non che di continuo si attende a espedire le genti che hanno a venire in Italia con il Gran Capitano.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 115 t.: Benchè tutte queste cose d'industria si celassero, avanti che altro s'innovasse dai Romani, ei desideravano assicurarsi de' Sanniti e levarseli dalle spalle.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 997: Poi che già venne il sol tra i due Germani, Non può molto innovar nel suo giardino Il discreto cultor.
Esempio: Car. Lett. Fam. 1, 184: Io le ho detto il mio parere, che senza il vostro consiglio non innovi cosa alcuna.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 273: Da un altro canto non cessa di dolersi di lui che mentre li prometteva di non innovar altro, sollicitasse di concludere ec.
Esempio: Tass. Lett. 2, 70: Tale sarei io stato,... ch'avrei data più tosto occasione di migliorare, che di peggiorare, le leggi; di rinovar gli esempj de l'antica virtù italiana, che d'innovare esempj di crudeltà barbara ed inumana.
Esempio: Buonarr. Sat. 6, 253: Per emergente ond'è da consultare, Magistrato o 'l Senato si raguna, E legge innova e la fa pubblicare: Dice la vecchia esser più opportuna, La nuova non potersi sofferire.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 199: Essi non sarebbono stati lontani da qualche errore, mentre avesser innovati vocaboli di suggetti non nuovi.
Esempio: Segner. Op. 1, 739: L'innovare non è creare; onde ad innovare giunge da sè la natura nelle opere naturali, come fa ne' prati, nelle piaggie, ne' boschi, alla primavera; e giunge da sè l'arte nell'opere artifiziali.
Esempio: Red. Lett. 2, 153: I medici.... hanno determinato che per questa mattina non s'innuovi cosa alcuna; e che solo se le dia la solita pappa, ec.
Definiz: § I. Per Fare novità, Introdurre nuovi ordini, parlandosi di politica, religione, studj, e simili; talvolta anche assolutam. –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 321: E funne cagione non solamente la malivolenza, ma ancora il sospetto, che quegli tali, acquistando grazia appresso re e signori, per loro favore non innovassero qualche cosa.
Esempio: Machiav. Princ. 83: Tenne occupati in quella gli animi de' baroni di Castiglia, i quali pensando a quella guerra non pensarono ad innovare.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 320: O lo innovare è necessario e di grandissima utilità, e debbesi fare; ma come avemo detto di sopra, questa cotale innovazione debbe esser fatta o da una moltitudine avente potestà di porre le leggi e di levarle, o da un principe, il quale rappresenti una moltitudine.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 228: Dove s'eleggono a tale uffizio gli cittadini per via di mediocre censo, e che per la mediocrità d'esso il numero elettovi sia assai; e che e' non innovino cosa alcuna delle proibite dalla legge, ma vadinle seguitando, e che sia lecito di parteciparne a chi ha quel censo; dico in tal caso ec.
Esempio: Porz. C. Op. 148: Dal Pontefice fu ricevuto e onorato, come uomo che più tosto gli avesse dato che tolto il regno; e dimorò seco, finchè ebbe l'animo rivolto ad innovare.
Esempio: Dav. Tac. 2, 44: Alcuni sanza saper altro, scaldati dal vino; i peggiori, per occasion di rubare, il volgo vago al solito d'innovare, ec.
Esempio: Segner. Incred. 380: Avendo la Fede cattivati a sè gl'intelletti con la più giusta padronanza che truovisi in su la terra, l'innovare in tal genere è un ribellarsi.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 81: Per volere nell'ornato degli edificj troppo innovare, seguitando il proprio capriccio, talvolta uscì tanto di regola, che s'accostò alla gottica maniera.
Esempio: Giobert. Apol. 31: I promotori delle altre rivoluzioni erano veramente utopisti, perché.... voleano abbattere l'antico edifizio,... abolire tutte le tradizioni, e insomma innovare assolutamente, introducendo ordini od ignoti o alieni dalle nostre condizioni, ec.
Esempio: Lambr. Elog. 132: Più tardi trattai delle cautele che vogliono aversi nel tentar novità in agricoltura, provando ad un tempo che innovar si doveva, ma che poteva innovarsi coi contadini mezzaiuoli, fatti amici ec.
Esempio: Capp. Econ. 387: Ogni novità vuole essere fondata sopra le inevitabili necessità del presente stato. Se noi vogliamo molto innovare, bisogna anche molto conservare.
Definiz: § II. E per Modificare, Mutare, adattando a nuova condizione di cose. –
Esempio: Girald. Oraz. I, 1, 291: Però egli, portando la dovuta reverenza alle antiche leggi e consuetudini della città, con quelle sempre governò lo stato costantemente, allora con piacevolezza e destrezza innovandole o variandole, che somma necessità o sommo utile il richiedesse.
Definiz: § III. E per Rinnovare o Riprodurre. –
Esempio: Segner. Op. 1, 739: E così ad innovare in se stesso l'antica rettitudine della mente, giunge anche l'uomo in qualche modo da sè.
Esempio: Leopard. Paralip. 3, 28: Nè loco d'ammirar vi si ritrova, Se d'ammirar colui non vi par degno, Che redando grandezze antiche innova, Non già virtudi.
Definiz: § IV. Pure per Rinnovare, Ripigliare; ed anche Iterare, Ripetere. –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 117: Era suo pensiero.... innovare la guerra col signore di Milano.
Esempio: Alam. L. Gir. 14, 156: L'altro fratel, che si dispera e plora, Per vendicarlo la battaglia innuova.
Esempio: E Alam. L. Avarch. 22, 75: E dal fero Nifonte, in core acceso Di far vendetta anch'ei di Galealto, Era l'afflitto stuol non meno offeso, Ch'or de' piedi or de' denti innuova assalto.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 88: E se la parte innova lesïone, Allor può condennarsi, avendo osato Di far, causa pendente, un attentato.
Definiz: § V. Trovasi anche per Aumentare, Accrescere. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 2, 5: Lei dal sonno Non esser da svegliar, lei ch'alterata Dalla paura, avea mestier di quiete Più dell'usato assai lunga e profonda: Lei che penosa in lui veder penoso Potea pena innovare appo i suoi mali.
Definiz: § VI. Neutr. pass.innovarsi, e talvolta anche in forma di Neutr. Farsi nuovo, Rinnovarsi, od anche Prendere nuovo aspetto. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Men che di rose, e più che di viole, Colore aprendo, s'innovò la pianta, Che prima avea le ramora sì sole.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 786: Men che di rose e più che di viole.... innovò la pianta; ditta di sopra: imperò che tutta si rivestitte di frondi sanguigne.
Esempio: Alam. L. Gir. 8, 74: Cavalcò molti giorni, ch'ei non truova Cosa degna di conto o di scrittura; Passato un mese, o più, che 'l canto innuova Ne gli augelletti lieti alla verdura, Un cavalier.... incontra.
Esempio: Buonarr. Sat. 2, 232: Egli è che tu hai 'n sen concetti vari, E che mentre tu leggi anche a quei pensi, Come l'avaro fa de' suoi danari. Sempre innovansi in te materie e sensi, E gli digrumi, e la mente lavora, Onde agli intoppi della lingua viensi.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 7, 1: E con la mente in puro zelo accensa, Qual in foco a innovarsi eoa fenice, Alla casta Diana invia dolenti Supplichevoli versi in questi accenti.
Esempio: Red. Son. 43: Altri Amoretti intanto escon dall'uova, E con quei primi a pascolar sen vanno, E 'l mio cuor non iscema, anzi s'innuova.
Esempio: Menz. Poes. 1, 74: Ben è ragion, che dove Giulia l'albergo ferma, Il suol fiorisca intanto, E che per lei s'innuove La piaggia incolta ed erma, E prenda il verde manto.
Definiz: § VII. E per Farsi, Avvenire, alcun che di nuovo. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 214: Avanti ieri ricevei una di vostre Signorie, responsiva a più mie, e perchè io scrissi l'ultima addì dua di questo, dove significai a quelle a lungo delle cose di qua, nè essendo di poi innovato altro, ma trovandosi ogni cosa ne' medesimi termini, non mi occorrerebbe scrivere altrimenti.
Definiz: § VIII. E in costrutto con la prep. In, per Mutarsi, Cangiarsi, in ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Soldan. Sat. 19: E pretende [l'Interesse] ragione; e quel ch'è peggio, L'usurpa sin nel santuario, dove Piantato s'è, com'in suo proprio seggio. La gloria ivi di lui, che 'l tutto muove, Nel sembiante d'un Dio, che mangia il fieno, Pur che sia d'oro, vuol si muti e innove.