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Dizion. 5° Ed. .
ANTIPASTO.
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ANTIPASTO. Definiz: | Sost. masc. Dicevansi in passato Le prime vivande, I primi serviti di un pranzo; ed anche Ciò a cui oggi si dà il nome di Principj, che sono quei piatti che si mettono in tavola al cominciar della mensa, quasi per aguzzar l'appetito. – | Esempio: | Firenz. Rim. 2, 314: Ch'altro di mal vi fu che i tordi guasti,.... Rifreddi e senza pepe gli antipasti? | Esempio: | Ben. B. Rim. 33: Però chi vive con qualche creanza L'usa [la carbonata] per antipasto, acciò le dia Nello stomaco suo più pura stanza. | Esempio: | Aver. G. Lez. tosc. 3, 66: Gli antichi dividevano la cena in tre pasti: nella prima ponevano gli antipasti, i quali, con nome al nostro corrispondente, da Apuleio sono addimandati antecoenia. | Esempio: | Buonarr. Fier. 5, 4, 5: Ci portò gli antipasti; De' berlingozzi colle melarance, E latticinj inzuccherati. |
Definiz: | § I. Figuratam. – | Esempio: | Tass. Lett. 4, 307: Voglio ancora mandarvi un avviso, quasi antipasto del nostro ragionamento. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 2, 1, 17: Un gran garbuglio Per principio di fiera; un mal'augurio Per antipasto. |
Definiz: | § II. Oggi diconsi Antipasto quelle Pietanze, che si mettono in tavola dopo la minestra e il lesso. |
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