Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MATRICIDA
Apri Voce completa

pag.1030


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
MATRICIDA.
Definiz: Sost. di gen. com. Chi uccide la madre.
Dal lat. matricida. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 211: Lo sventurato adornamento: e bene fu sventurato da ogni parte, sventurato per Anfiarao, che ne morì; sventurato per Erifile, che ne fu uccisa; e sventurato per Almeon, che ne fu matricida.
Esempio: Car. Arist. Rett. 206: Le aggiunzioni si posson cavar o da la migliore o da la peggiore parte: da la peggiore, come sarebbe a dire, Oreste matricida; da la migliore, come nominarlo vendicator del padre.
Esempio: Speron. Op. 4, 192: Dagli antichi si trova scritto, che la causa di Oreste, dell'essere stato matricida, fu trattata nell'areopago.
Esempio: Zannon. Vas. Lic. 17: In un vaso.... nel quale è dipinto Oreste assiso su d'un'ara e colle mani legate dietro il tergo, la Furia, che esce dalla terra a minacciare co' serpi il matricida, ec.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 99: Ma chi.... disse, io t'amo, A un nemico d'Italia,... sia feconda Sol perchè nasca matricida il figlio.
Definiz: § Figuratam. –
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 7: Ma chi potrebbe Esser grande in Firenze? Or s'io non stetti Contr'essa in campo, e di guidar sdegnai L'armi profane che mi avea commesso Clemente matricida, allor che venne In suo poter la patria, io pur lasciai ec.