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1) Dizion. 5° Ed. .
IGNOBILE.
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IGNOBILE.
Definiz: Add. Che non è nobile, Che non è di famiglia privilegiata per natali o per decreto del principe: e in significato più largo e con forza dispregiativa, Che è di bassa condizione, di nascita vile, umile, Plebeo.
Dal lat. ignobilis. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 448: Tutta la sorta (di fanciulle da marito) sopradetta ci conviene lasciare, sendo tutte gram (gran) dote, rustiche e ignobile. Restanci minore dote, nobile e belle, ec.
Esempio: Ar. Or. fur. 16, 74: La spaventata ignobil frotta Senza ordine fuggia spezzata e rotta.
Esempio: E Ar. Or. fur. 18, 178: La spada di Medoro anco non ebe; Ma si sdegna ferir l'ignobil plebe.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 41: Ma chi narrar potria quel modo o questo Di morte, e quanta plebe ignobil cada?
Esempio: E Tass. Dial. 1, 365: Uomo gentile con donna ignobile non ben si possono sotto il giogo del matrimonio accompagnare.
Esempio: Ricett. Fior. 51: La mumia de gli Arabi era una mestura.... con la quale si conservavano i corpi morti de' nobili.... Ma perchè si solevano ancora empiere di bitume e di pece i corpi delle persone ignobili, però, ec.
Esempio: Buondelm. G. Guerr. giust. 4: Lo spirito di adulazione e di venalità, che pur troppo frequentemente si trova nelle persone ignobili e bisognose, delle quali il volgo de' letterati abbonda, ec.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 3, 2, 129: Quello il quale sarà figlio d'un padre nobile, sarà nobile ancorchè abbia la madre ignobile; ed all'incontro, quello il quale sarà figlio del padre ignobile, sarà ignobile, ancorchè la madre sia nobile.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. appr.: Che alle persone ignobili, o pure nobili di privata nobiltà, a comparazione de' cavalieri o de' signori, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 235: Il volgo ignobile, Lo credereste? S'umilia, inchinasi, A chi? a una veste!
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 512: Sono diverse maniere d'aguglie. Alcune son molto grandi, alcune son mezzane, alcune piccole, e alcune sono più nobili, non disideranti se non uccelli, e animali che vivon sopra la terra: e alcune in un certo modo ignobili e degeneranti, che appetono, non solamente le carni vive, ma eziandio le morte, e i pesci morti, e stanno sopra carogne d'asini, e di simili: e queste cotali dechinano ad ignobilità e natura di nibbj.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Parin. Poes. 81: Essi (i figli) dal giorno Che le alleviaro il dilicato fianco, Non la rivider più: d'ignobil petto Esaurirono i vasi, e la ricolma Nitidezza serbaro al sen materno.
Definiz: § III. Pure detto di persona, rispetto all'esercizio d'un'arte o professione vale Poco valente in quella, e perciò di poca rinomanza; e s'intende, perchè poco valente: ed è contrario di Illustre, Famoso, e simili. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 103: Plinio è puntualissimo in riferire la patria degli artefici più ignobili, non che de' più illustri.
Definiz: § IV. E detto di stato o condizione di vita, professione, arte, esercizio, e simili, vale Proprio di persona, o Da persona, di bassi natali, non nobile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 73: E le disse ch'avea visto.... Una donzella,... Ch'a' bei sembianti ed alla ricca vesta Esser parea di non ignobil grado.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 4, 14: Ma le par atto vile a insanguinarsi D'un uom senza arme e di sì ignobil sorte.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 3, 2, 128: E l'altro principio nasce dalla ricchezza, proporzionata alla qualità del paese, col beneficio della quale, la persona, ancorchè ignobile, astenendosi da esercizj ignobili, meni una vita civile ad uso de' nobili.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 3, 2, 129: L'antichità, overo la continuazione, maggiore degli altri descendenti in maniera che s'arrivi a perder la memoria dello stato ignobile, servirà per affinare maggiormente la nobiltà, e per renderla più qualificata e generosa.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 526: Ecco dunque, al dolor sede gradita, L'alpestre balza, nel cui sen godremo Ignobil ozio e libertà romita.
Definiz: § V. E in senso particolare, detto di feudo ignobile, intendesi per Di minor grado che quelli i quali erano propriamente detti nobili, regali, di dignità, e simili. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 211: Il quarto caso è di quei suffeudi rustici ed ignobili, li quali consistono in semplici poderi, e si concedono anche da baroni e feudatarj o suffeudatarj inferiori a' loro vassalli.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 1, 212: E molto meno quando siano feudi regali e maggiori, attesochè, entrandovi la ragione o rispetto politico, sarebbe stimato degno d'irrisione quello il quale volesse, con le regole e tradizioni de' giuristi, metter in pratica e sostenere questo punto, mentre veramente li feudisti antichi hanno inteso di quei feudi rustici ed ignobili, nelli quali importi poco al padrone, se siano posseduti più da uno che da un altro, ec.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 1, 216: In alcuni principati, e particolarmente nel detto regno di Napoli, dov'è in uso la suddetta quarta ed ultima specie de' suffeudi rustici ed ignobili, ec.
Definiz: § VI. Detto di luogo, città, e simili, vale Non cospicuo, Di poco conto e poco noto. –
Esempio: Parut. Stor. ven. 1, 616: Patmo, luogo per sè stesso ignobile, ma fatto Chiaro per l'oratorio di san Giovanni, discepolo di Cristo, il quale, essendo confinato in questa isola, scrisse quivi il suo Apocalissi.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 3, 110: E già si era fermato tre giorni con l'esercito alla Riccardina (picciolo castello di Romagna,... luogo ignobile per sè, ma nobilitato poi dall'evento), quando intese, ec.
Esempio: Salvin. Senof. 75: Poscia, lasciata indietro Tava, giungono a Leontopoli, e passando altri non pochi villaggi, de' quali molti ignobili, arrivano a Copto, vicino dell'Etiopia.
Definiz: § VII. Usasi pure in senso morale; e detto di persona, vale Che ha sentimenti non generosi, bassi, vili, ed opera conformemente ad essi; Che mena vita, o fa azioni, disdicevoli al decoro o alla dignità. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Sono stolti ed ignobili coloro, che, per seguitare il loro appetito, fuggono d'avere la supernale sapienza di Dio.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 57: I più di coloro, che giudicando sono accettatori insoffribili di persone, però, se credesi a san Gregorio, son tali perchè prima furono accettatori ignobili di presenti.
Esempio: Parin. Poes. 19: In tra i severi di famiglia padri Relegato ti giacci, a un nodo avvinto Di giorno in giorno più penoso, e fatto Stallone ignobil della razza umana (qui in locuz. figur.).
Definiz: § VIII. E detto di sentimenti o affetti, azioni, tenor di vita, e simili, vale Basso, Abietto, Vile; ed è contrario di Nobile, Generoso, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 6, 5: Voi dai disagi e dalla fame indotti A darvi vinti, a lungo andar, sarete, Od a morirne qui come codardi.... Io per me non vuo' già ch'ignobil morte I giorni miei d'oscuro oblio ricopra.
Esempio: Dav. Colt. 490: E son [certi tralci della vite] come gentuccia plebea, che quanto più è vile e lontana dal principe, più son vili e ignobili l'opere sue.
Esempio: Mem. Sat. 158: E' par.... ch'una razzaccia sgherra Pretenda sol co' suoi costumi indegni Muovere al valor prisco ignobil guerra.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 52: Che indegnità è questa, il fare contr'a tempo masserizia di quella vita, la quale, se lo studio non è, particolarmente ne' giovani, o marcirà in ozio vile ed ignobile, o sarà in laide e biasimevoli cose scialacquata?
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 489: Certo, a sortir lo scopo, è mestiere che i giornaletti intendano a educare i generosi sensi, non gli appetiti ignobili, malevoli, distruttivi; ma bisogna guardarsi di chiamare appetito ignobile e malevolo la coscienza del giure comune.
Definiz: § IX. E per Disonorevole, Vergognoso. –
Esempio: Tass. Gerus. 5, 49: E se pur anco la prigion ricusi, E i lacci schivi, quasi ignobil pondo, E seguir vuoi l'opinioni e gli usi, Che per leggi d'onore approva il mondo, Lascia ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 94: Ma però ch'egli disarmata vede La man nemica, si riman sospeso; Chè stima ignobil palma e vili spoglie Quelle ch'altrui con tal vantaggio uom toglie.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 83: Così leon, ch'anzi l'orribil coma Con muggito scotea superbo e fero, Se poi vede il maestro, onde fu doma La natia ferità del core altero, Può del giogo soffrir l'ignobil soma, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 54: Deh che del fallir nostro or qui sia il fine, E di nostre vergogne omai ti spiaccia Deh non voler che segni ignobil fregio Tua beltà, tuo valor, tuo sangue regio.
Definiz: § X. Per Volgare, Triviale. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. Proleg. 1, 5: E però gli convien fuggire a tutta sua possa quell'agevole ed ignobile efficacia di stile, ch'è la corruttrice dell'eleganza; sì come si scorge principalmente ne' libri si degli scolastici, sì de' legisti.
Definiz: § XI. Detto di cosa genericamente, vale Di natura o qualità vile, Di poco pregio, Di poco conto; Spregevole, sia per sè stessa, sia per alcuna particolar cagione o rispetto, o accidente: od anche semplicemente Brutto, Sgradevole alla vista, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 132: Venian d'intorno alla ignobil quadriga Vecchie sfacciate e disoneste putte, Di che n'era una ed or un'altra auriga, ec.
Esempio: Red. Esp. Insett. 114: Ma quando pure per le strepitose strida degli scolastici dovesse in ogni modo esser vero, che dall'ignobili cose non si potessero produrre le più nobili, io non so ec.
Esempio: Segner. Pred. 731: Che se costei per una semplice dramma tanto gioì, cioè per una ignobil moneta di pochi, soldi, che avrebbe fatto se, ec.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 6: Il suo colore (d'un certo verme) è biancastro, tinto alquanto d'un ignobile gialliccio, e la sua pelle è membranosa ed arrendevole.
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Ah forsennati! e qual cieco deliro Sovra sterili balze ora vi guida? Qual vi trae fama nell'ignobil loco, Ove nulla d'onor speme v'affida, Anzi v'aspetta sol ludibrio e gioco?
Definiz: § XII. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 30: Me per ministro a tua salute eletto Ha quel Signor che 'n ogni parte regna; Che per ignobil mezzo oprar effetto Meraviglioso ed alto egli non sdegna.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 66: Se da ignobil non trasse arida, vena Sensi e voci il mio stil, ec.
Definiz: § XIII. In forza di Sost. Persona ignobile, cioè che non appartiene al ceto dei nobili. –
Esempio: Machiav. Disc. 24: Se si considera il fine de' nobili e degl'ignobili, si vedrà in quelli desiderio grande di dominare, ed in questi solo desiderio di non essere dominati, e per conseguente maggiore volontà di vivere liberi, potendo meno sperare d'usurparla che non possono i grandi.
Esempio: E Machiav. Disc. 26: Sparsero per Roma, che non i nobili erano quelli che cercavano gli onori per ambizione e modi straordinarj, ma gl'ignobili, i quali non confidatisi nel sangue e nella virtù loro, cercavano per vie straordinarie venire a quelli gradi.
Esempio: Tass. Lett. 1, 45: L'ignobile ne la città non usando con coloro ne' quali è alcuna gentilezza, si conferma in quella bassezza d'animo e di costumi, ch' è loro impressa da la viltà del nascimento.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 566: Appresso, le cagioni di far imprese sogliono essere la ricchezza, la possanza e la magnificenza di colui che le porta, o altra cosa sì fatta, de la quale l'ignobile è privato.... Ultimamente, ripugna il portare impresa, e non far grandi azioni: ma le azioni grandi non sono proprie de l'ignobile; se non forse di quelli, i quali son principio di nobiltà, ec.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 160: Acciocchè la distinzione che avea fatto ne' cittadini, in processo di tempo, la virtù o la fortuna, si agguagliasse ora in quanto più si potea sotto il titolo dell'arti, non meno comune al nobile che all'ignobile.