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1) Dizion. 5° Ed. .
COMPATIMENTO.
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COMPATIMENTO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Compassione, Compassionamento; nel qual senso però è oggi poco usato. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: A vederla, è cosa degna di gran compatimento.
Esempio: Giacomin. Oraz. 51: Diciamo anche in tragedia tale, avere luogo il compatimento e lo spavento.
Esempio: Magal. Lett. scient. 138: Il nostro odio, il nostro amore, il nostro compatimento, la nostra ammirazione.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 42: Vorrà [l'uomo] restare addietro nella dovuta compassione fino all'altre creature insensate, che in occasione sì grande si segnalarono con dimostrazioni sensibili di compatimento?
Definiz: § I. Più comunemente usasi per Tolleranza indulgente delle debolezze e dei difetti altrui; Indulgenza. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 84: V. E., anche in difetto di sufficiente difesa, si degnerà di farmi degno della sua compassione, se non del suo compatimento.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 198: Oh pensate, se io affibbiandomi la giornea, e posto in positura di oratore,... implorassi il loro benigno compatimento.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 181: Implorare il compatimento del pubblico.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 58: Poscia, il benigno lor compatimento A quei gentili personaggi chiesto, Domando ec.
Definiz: § II. Si usò per Tolleranza del creditore verso il debitore; che oggi dicesi Comporto. –
Crusc. Vocab. IV.