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Dizion. 5° Ed. .
BAU.
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BAU. Definiz: | Sost. masc. Voce usata per far paura a' bambini, quasi significhi una cosa terribile, come l'orco, la befana, la versiera. |
Voce formata per onomatopea dal grido del cane o d'altro animale. Sembra pure analoga al lat. vae, con cui si esprime il sentimento del male sì fisico che morale. − Esempio: | Lipp. Malm. 3, 70: Ove la notte al noce eran concorse Tutte le streghe anch'esse sul caprone, I diavoli col bau e le biliorse A ballare e cantare e far tempone. | Esempio: | E Lipp. Malm. 10, 55: L'apparir del giorno, Che scaccia l'ombre, il bau, e le befane. | Esempio: | Magal. Lett. scient. 137: Il bau, la versiera in Firenze, il lupo mannaro in Roma, il toro in Spagna, e altri simili spauracchi da bambini,.... che cosa son eglino? |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 101: Bambin bambini, se non siete buoni, Ecco il bau che vi mangia in due bocconi. |
Definiz: | § Far bau, e Far bau bau, vale Far paura per ischerzo ai bambini, coprendosi il volto. − | Esempio: | Pitt. I. Apolog. Cappucc. 347: Eglino avevano conosciuto Niccolò di poco animo, e fannogli bau bau con quella gente barbara (qui figuratam.). |
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