Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LAMPADARIO
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Dizion. 5 ° Ed.
LAMPADARIO.
Definiz: Sost. masc. Arnese, ordinariamente di metallo, grande e lavorato, in forma, per lo più, di vaso corpacciuto e senza piede, destinato a sostenere una o più lampade di cristallo.
Dal basso lat. lampadarius, che denotava un Servo portatore di lampada o fiaccola. –
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 293: Fece poi.... il bel lampadario che pende dietro alla santa cappella.
Esempio: E Baldin. Decenn. 4, 234: Con suo danaro fecionsi.... le gran vetriate della chiesa di S. Agostino e un bel lampadario.
Esempio: Magal. Operett. var. 390: In qualche piccola chiesa se ne (cioè di barro o bucchero) vedono ancora lampadi, lampadarj, vasi e candellieri da altare.
Esempio: Giust. Vers. 43: Brillava a festa la casa d'Iddio Tra il fumo degl'incensi e i lampadari.