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ACERBEZZA.
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ACERBEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Acerbo. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 171: L'uve, le quali conservar vogliamo, si voglion cogliere sanza guastarle, che non sieno per acerbezza aspre, nè per maturezza magagnate.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 76: In progresso di tempo [i frutti] si fanno umidi, e vien via certa acidità, partendosi l'acerbezza.
Esempio: Marchett. Lucrez. 336: Percosse Molte da' vivi suoi raggi lucenti, Cose vedean per le campagne apriche Deporre ogni acerbezza, e maturarsi.
Definiz: § I. Per similit. −
Esempio: Firenz. Pros. 1, 300: Dove le fresche e saltanti mammelle.... s'alzino con una acerbezza e con una rigorosità, che sforza gli occhi altrui a porvisi su, perch'elle non fuggano.
Definiz: § II. E per Severità, Rigore. −
Esempio: S. Ag. C. D. 8, 57: Compone la pace della casa sua eziandio con acerbezza se bisogna.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 77: I Greci stessi, autori dello scisma, gastigati dalla austerità e acerbezza del divino giudizio, sono come paglia triti sotto un carro ferrato.
Definiz: § III. E per Collera, Sdegno. −
Esempio: Car. Eneid. 12, 1361: Consenti che l'ira e l'acerbezza Così ti vinca.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 64: Con la dolcezza del canto vostro procurate [o Muse] d'assecondarmi, e di scacciare da quell'inasprito animo la mal conceputa acerbezza.
Definiz: § IV. E per Trattamento duro, aspro. −
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 300: Quale acerbezza ci rimane, che io in questi anni non abbia da loro sofferta?