Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
PRESSO
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Definiz: Preposizione, che serve comunemente al terzo caso. Pure, e col secondo, e col quarto, ben s'accompagna: vale Vicino, appresso. Lat. propè.
Esempio: Dan. Purg. 1. Ma, per la sua follía, le fu sì presso, Che, ec.
Esempio: E Dan. Purg. 2. Ed ecco qual suol presso del mattino.
Esempio: Petr. Canz. 22. 1. Ed è già presso al giorno, ond'io son desto.
Esempio: Poet. Ant. Cin. Pist. Tenendomi la man presso lo core.
Esempio: Boc. Nov. 79. In fin presso le donne di Ripoli il condusse.
Esempio: Petrar. Canz. 4. 5. La donna al buon voler, non può gir presso.
Esempio: Boc. Introd. num. 2. Presso alla quale un bellissimo piano, e dilettevole sia riposto.
Definiz: §. In signif. di Circa, intorno.
Esempio: G. V. 10. 54. 2. La Badía aveva di rendita presso a dumila fiorin d'oro.
Esempio: E G. V. 9. 187. Stando all'assedio di Genova, presso di cinque anni.
Esempio: Boc. Nov. 79. Credo, che io la portassi presso a una balestrata.
Definiz: §. In signific. di In comparazione, al paragone. Lat. prae.
Esempio: Petr. Son. 223. Che presso a que' d'amor, leggiadri nidj, Il mio cor lasso, ogni altra vista sprezza.
Definiz: §. In forza d'avverbio. Latin. propè.
Esempio: Boc. Nov. 3. La giovane domandò, come presso fosse Alagna.
Definiz: §. In forza parimente d'avverb. dicesi Presso, e Pressochè; e vaglion, Quasi, Pocomeno.
Esempio: Boc. Nov. 15. 23. Andreuccio, ec. fu presso a convertire in rabbia la sua grand'ira.
Esempio: E Bocc. Nov. 42. 15. Quando la giovane il vide, presso fu, che di letizia non morì.
Esempio: E Bocc. g. 4. pr. 2. Ne pertuttociò l'essere da cotal vento fieramente scrollato, anzi presso che diradicato.
Esempio: Lab. n. 281. Stette de' dì presso a otto, ch'ella non volle bere uovo, ne assaggiar pappardelle.
Esempio: Fir. Asin. 84. Ma quello, di che io m'era presso, che dimenticato di domandarti.