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1) Dizion. 5° Ed. .
INSIDIA.
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INSIDIA.
Definiz: Sost. femm. Inganno nascosto o coperto per cogliere alla sprovvista il nemico, Agguato; e in senso più generale, Qualsivoglia inganno nascosto, Macchinazione, per offendere alcuno. Usasi più spesso nel plur., come in latino.
Dal lat. insidia. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 32: Deh! oste nostro Enea, di' a noi dal primo principio l'insidie de' Greci.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 357: Quella parte dell'esercito.... doveva.... venire appresso alla Mirandola a ordinare certe insidie.
Esempio: Caran. Polien. Strat. 27: Gli fu da gli amici, che si teneva per consiglieri, predetto, che s'ei si movesse di notte, caderebbe in insidie.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 56: Ma poi che me fuggito aver le sue Mortali insidie il traditor s'accorse, Acceso di furor contr'ambidue, Le sue colpe medesme in noi ritorse.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 40: Scampa dalle insidie colla mala morte degli autori di esse.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 91: Sì grande fu la subitezza dello spavento loro, che i Francesi, temendo d'insidie, non s'ardirono di entrar incontanente nella città.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 371: Nell'insidie io cado Che ad altri ho tese.... Rapir Matilde a compri sgherri impongo; Giunge Arrigo e la salva; ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 554: Per aver essa sentito che ne' paesi già invasi, quelli che avevan danari s'eran trovati a più terribil condizione, esposti insieme alla violenza degli stranieri, e all'insidie de' paesani.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Bocc. Laber. 195: E se esse (le donne) diranno d'avere un asino veduto volare, dopo molti argomenti in contrario converrà che si conceda del tutto; se non, le inimicizie mortali, le insidie, e gli odj, saranno di presente in campo.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Figlio, queste son le chiose Di quel che ti fu detto, ecco le insidie, Che dietro a pochi giri son nascose.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 506: Ecco le insidie; cioè li agguati della fortuna, che ti debbono uscire addosso.
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 11: Ma io, essa mente, ancora usando l'ufizio di guardiano delle porti, non lascio conseguitare il suo fine alle insidie del corpo.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 41: Nè si mostra mai tutto all'occhio umano Il mal, che cova entro un'offerta infida: Scopri un'insidia, ed evitarla tenti? Guardati: un'altra tace e non la senti.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 157: Quell'ingenuo Gentil pudore Forma l'insidia Di questo core.
Definiz: § III. Pur figuratam., per il Luogo stesso dove si tendono le insidie; usato coi verbi Mettersi in insidie, Uscire da insidie, e simili. –
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 41: Uno de' figliuoli di Belial..., pronto e potente al male, come riseppe il luogo dove gli Stati congregar si doveano, con molto numero di sgherri si pose in agguato nel prossimo colle, con animo deliberato, quando fosse raunato il Consiglio, di uscire all'improvviso d'insidie, e dar dentro senza risparmio.
Definiz: § IV. Insidia, chiamasi, per similit., Qualsivoglia strumento, modo o espediente, il quale si adopri per prendere con inganno sia gli uccelli e gli altri animali salvatici, sia i pesci. –
Esempio: Parin. Poes. 92: Qual cacciator che segue Circuendo la fera, e sì la guida E volge di lontan, che a poco a poco S'avvicina alle insidie, e dentro piomba; Tal tu ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 36: Con l'amo e con la rete Tentò predarlo il pescator, ma invano; Ch'egli tra l'onde trasparenti e chete Vedea l'insidie, e si fuggia; lontano.
Definiz: § V. Ordire insidie a chicchessia, Porre insidie a chicchessia, Tendere, insidie a chicchessia, vale Prepararle, Apparecchiarle, a danno di esso. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 142: Currado, nè cupidità di signoria, nè disiderio di denari, nè altra cagione alcuna mi fece mai alla tua vita nè alle tue cose insidie, come traditor, porre.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 59: Ma non però quest'odio così ammorza La conoscenza in lei, che non comprenda Che, se vuol far quanto disegna, è forza Che simuli, ed occulte insidie tenda.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 72: Tu da un sol tradimento ogn'altro impara; Anzi da mille, perchè mille ha tese Insidie a voi la gente infida, avara.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 19, 76: Fortuna alfin (quel ch'ei per sè non puote) Isviluppò d'ogni suo dubbio i nodi; Sì ch'ei distinto e manifesto intese Come l'insidie al pio Buglion sian tese.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 190: Or ne palesa Che di raccolti Achivi immensa schiera Notturne insidie ordisce.