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1) Dizion. 5° Ed. .
FONDIGLIUOLO.
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FONDIGLIUOLO.
Definiz: Sost. masc. Parte più grossa o torba di cose liquida, che rimane in fondo ai vasi, Rimasuglio più o meno feccioso, Posatura.
Dal sost. fondo. –
Esempio: Mazz. Lett. 2, 3: Il quale [aiuto] sarebbe, avere tre o quattro some d'uve in uno tinello, e come fossono calde, gittarvi su otto barili di questo vino, è non pittarvi il fondigliuolo.
Esempio: Soder. Coltiv. 110: E sopra tutto raccogliendo i fondigliuoli delle botti del vin greco.
Definiz: § I. E in locuz. figur. –
Esempio: Franc. Son. 54: Restaci un fondigliuol, ch'è tutto pepe.
Definiz: § II. E dicesi pure a Quel poco di vino, o altro liquore, che avanza, e che rimane in fondo a fiaschi, bocce, bicchieri, e simili, e che non ha in sè posatura. –
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 73: In casa nostra, ch'eramo uno stuolo, Soleva fare a pasto una mezzetta Di vino, e n'avanzava un fondigliuolo.
Esempio: Fag. Rim. 4, 156: Di porre i labbri del Castalio al vaso Concesso non le fu, nè men di bere Il fondigliuol, che ad altri era rimaso.
Definiz: § III. Per estensione, La parte più grossa e men pura di metalli strutti, la quale rimane in fondo al recipiente adoperato per la fusione. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 338: Fonduto l'ariento, trattone i fondigliuoli, sì prenderai quelli Cotali fondigliuoli, e fonderàgli insieme col primo fondo.